Graduatorie

Anief torna a difendere l'emendamento per i 23mila nuovi abilitati

Pacifico (Anief) torna a difendere l’emendamento che permetterà a 23mila docenti precari abilitati negli ultimi tre anni di inserirsi nelle GaE. Il Senatore Pittoni parla a titolo personale, la modifica che ha dato via libera ai precari è stata richiesta anche dalla sua collega leghista Goisis. E l’ADI anziché indignarsi farebbe bene a spiegare altre cose… 

Il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, torna a difendere l’emendamento, in via di approvazione finale all’interno del decreto “Milleproroghe”, che finalmente permetterà agli oltre 23mila docenti precari abilitati negli ultimi tre anni di essere inseriti nelle Graduatorie ad esaurimento.

Al Senatore Mario Pittoni, Capogruppo della Lega Nord in Commissione Istruzione del Senato, che sulla strategia vincente dell’Anief, accolta e promossa da diversi parlamentari, pone diversi interrogativi provocatori, il presidente dell’Anief fa presente che la sua presa di posizione contro l’emendamento non rappresenta quella dell’intera Lega. E che quindi le sue parole non possono essere espresse a titolo di partito.

Il Senatore Pittoni – ha dichiarato il Presidente dell’Anief - forse non è a conoscenza del fatto che la sua collega leghista, Paola Goisis (Capogruppo della Lega Nord in Commissione Istruzione della Camera), è la prima firmataria di un ‘emendamento analogo’, il 1.014, a quello approvato dalle commissioni della Camera nei giorni scorsi per permettere la sacrosanta inclusione dei 23mila abilitati e abilitandi nelle graduatorie ad esaurimento”.

Pacifico ritiene inoltre del tutto inadeguate le forti espressioni usate dall’Associazione Docenti Italiani sullo stesso argomento: anziché condannare il “manipolo di parlamentari pavidi” che avrebbero addirittura “pugnalato di nuovo alle spalle il corpo straziato della scuola” dando il via libera all’inserimento nelle graduatorie degli abilitati nell’ultimo triennio, il presidente dell’Anief ritiene che “l’ADI dovrebbe moderare i toni, visto che non rappresenta certamente il personale della scuola per numero di iscritti,e

concentrarsi sulla formazione del personale, ragion per cui ha ottenuto fino ad oggi ogni anno docenti comandati dal Miur, pur in tempi di estrema recessione economica. Dov’era l’ADI quando in questi tre anni sono state soppresse per legge 4.000 sedi di dirigenza scolastica ed eliminati 100.000 posti nella scuola? Consiglio al ministro Profumo di cominciare a interrogarsi su quali associazioni siano ancora degne di far parte di quel Forum Nazionale delle Associazioni professionali dei Docenti e dei Dirigenti Scolastici (FONADDS) creato nel lontano 10 febbraio 2004, a meno che si pensi, come per il Consiglio Nazionale della Pubblica Istruzione, di prorogarne sine die la composizione”.