Graduatorie

La bozza del decreto sulla ripartizione delle Graduatorie ad esaurimento va rivista

Anief: il Parlamento riveda la bozza di decreto sulla ripartizione delle Graduatorie ad esaurimento. In caso contrario si sottrarrà agli impegni presi. Costringendo il sindacato a far prevalere i diritti dei precari attraverso i Tribunali della Repubblica.

Il Parlamento riveda al più presto la bozza di decreto che circola in questi giorni sulla ripartizione delle Graduatorie ad esaurimento. A chiederlo è l’associazione sindacale Anief, dopo aver preso visione del contenuto del documento parlamentare nato con altri intenti e per la cui stesura aveva dato puntali indicazioni.

“Questa bozza – dichiara il Presidente dell’Anief, Marcello Pacifico – non rispecchia minimamente il chiaro impegno che il Governo in Aula, alla Camera dei Deputati, ha preso riguardo l’inserimento nelle graduatorie ad esaurimento anche degli iscritti ai corsi di Scienze della Formazione Primaria, ormai prossimi alla laurea abilitante. Si tratta, infatti, di docenti comunque abilitati in Italia a seguito di procedure di selezione nazionale. Il cui titolo va equiparato a quelli di tutti gli altri candidati all’insegnamento”.

Pacifico si augura che si tratti solo di una dimenticanza. “Noi dell’Anief – sottolinea il Presidente - vogliamo sperare di aver preso visione solo di un testo incompleto e comunque provvisorio. In caso contrario, saremmo di fronte all’ennesimo affronto alla volontà del legislatore. Per tutti vale, come esempio, l’increscioso episodio delle ‘code’ della vergogna”.

Anche stavolta, a seguito della palese violazione dei diritti dei precari, l’esito giudiziario sarebbe scontato. “Siamo certi infatti che di fronte ai Tribunali della Repubblica sarebbe facile dimostrare l’arbitrarietà e l’irragionevolezza della condotta dell’Amministrazione e l’evidente abuso di potere”, conclude Pacifico.