Da uno studio sui flussi migratori dei supplenti della scuola dell’infanzia e primaria, in occasione dell’ultimo aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento, emerge che alcune città del Meridione – come Napoli, Cosenza, Agrigento e Palermo – sono state prescelte da centinaia di supplenti: non è un contro-esodo, ma poco ci manca. Un fenomeno che si riscontra pure tra i prof delle materie umanistiche delle superiori. Smontato il luogo comune dell’estate sull’invasione dei candidati del Sud nelle aree del Centro-Nord.
Marcello Pacifico (Anief-Confedir): ogni candidato docente può scegliere la località che ritiene più opportuna. Sulla prevalenza del principio di meritocrazia, la Corte Costituzionale era stata chiara.
Sono Roma e Milano le province più scelte quest'anno dai docenti precari della scuola dell’infanzia e primaria, interessati all’assunzione in ruolo o a stipulare almeno una supplenza annuale. Il primato emerge dai dati nazionali raccolti dal sito specializzato 'voglioilruolo.it' e smonta definitivamente i luoghi comuni che si sono creati durante questa estate sul presunto spostamento in massa dei supplenti dalle regioni del Sud a quelle del Nord. Dallo stesso studio, infatti, si evince che gli aspiranti docenti sono non solo “emigrati” in province minori, come Lucca e Modena. Ma tra le destinazioni prescelte, dove rimarranno per il prossimo triennio, vi sono anche diversi capoluoghi del Meridione - come Napoli, Cosenza, Agrigento, Palermo -, dove si sono collocati diverse centinaia di aspiranti docenti.
Dai dati, riassunti dalla rivista ‘Orizzonte Scuola’, emerge anche che a livello di “scuola dell’infanzia, Roma ha registrato ben 888 nuovi ingressi, seguita con un certo distacco da Milano (556), Lucca (318), Napoli (230) e Torino (229)”. Dallo studio dei flussi migratori dei precari emerge "che però anche Milano, come Roma e Napoli, è stata protagonista di un esodo consistente: ben 248 insegnanti hanno deciso di allontanarsi dall’ombra della Madunina".
"Abbastanza analogo al quadro della scuola dell’infanzia è quello della primaria, che però - continua la rivista - nella top5 delle destinazioni commuta Lucca con la vicina Prato in quinta posizione (‘solo’ 165 nuovi ingressi). Ai primi quattro posti anche qui le inossidabili Roma (933), Milano (746), Torino (245) e Napoli (233), ma significativi anche i numeri che riguardano Modena, con 151 nuovi arrivi, Cosenza, con 143, Agrigento, con 127, Palermo con 126. Anche in questo caso le città meridionali sono ben rappresentate: forse ancora un po’ poco per parlare di contro-esodo, ma certamente un dato da non trascurare". Ed il fenomeno non è confinato al primo ciclo: se ci si sofferma sui docenti delle materie umanistiche delle superiori, si scopre che dalla capitale si sono mossi ben 658 precari e anche che “molte città del Nord perdono di attrattiva: ben 402 docenti hanno deciso di andarsene da Torino, 364 da Bologna, 338 da Milano e 309 da Bergamo”.
Secondo il sindacato Anief questi dati indicano una volta per tutte che l'aggiornamento delle graduatorie dei supplenti non ha comportato alcun esodo di massa o invasione di particolari aree geografiche: se a questo aggiungiamo che tre anni fa, in occasione dello scorso aggiornamento delle GaE, a spostarsi di provincia furono quasi il doppio di docenti precari, è evidente che le polemiche delle scorse settimane non avevano alcun fondamento.
“Quando la Corte Costituzionale nel 2011 ha dichiarato l’illegittimità dell’articolo 1, comma 4-ter, del decreto n. 134 del 25 settembre 2009 - spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale dell’Anief e segretario organizzativo Confedir –,è sembrato a tutti evidente che da quel momento sarebbe caduta la logica ‘conservativa’ delle graduatorie, che concedeva illegittimamente maggiore rilevanza all’anzianità di iscrizione. I giudici, infatti, hanno stabilito che nessun titolo può prevalere sul principio meritocratico. Premessa l’irrinunciabilità di questo presupposto, qualsiasi altra considerazione in merito va respinta: oggi ogni supplente – conclude il sindacalista Anief-Confedir – all’atto dell’aggiornamento ha il diritto di scegliere la provincia che vuole: al Sud, al Nord o al Centro dell’Italia”.
Per approfondimenti:
Boom di trasferimenti di docenti precari dal Sud al Nord: una polemica sterile
Docenti precari, a spostarsi da Sud a Nord meno di 40mila: tre anni fa furono quasi il doppio