L’ANIEF vince anche davanti alla Suprema Corte di Cassazione con la conferma della correttezza dell’operato dei propri legali e la dichiarazione della giusta instaurazione del contenzioso presso il tribunale del lavoro in cui ricade la sede di ultimo/effettivo servizio del lavoratore precario in caso di ricorsi volti alla costituzione del rapporto di lavoro con il MIUR. Con una Sentenza di pieno accoglimento gli Avvocati Salvatore Russo e Michele Ursini danno nuovamente prova di estrema perizia ed esperienza in materia, ottenendo ragione nella tutela dei diritti di una nostra iscritta riguardo la competenza territoriale del contenzioso instaurato ai fini della sua immissione in ruolo.
Il Tribunale di Roma, chiamato a decidere sul diritto alla stipula di contratto di lavoro a tempo indeterminato di una docente precaria illegittimamente collocata “in coda” dal MIUR nelle graduatorie ad esaurimento valide per il biennio 2009/2011, aveva inaspettatamente rilevato d’ufficio la propria incompetenza, affermando, in forza dell’art. 413 c.p.c., la competenza del Tribunale di Terni, in quanto “l’area territoriale presso cui la docente deduceva sussistere l’obbligo all’inserimento in graduatoria era sita in località rientrante in circoscrizione diversa” da quella del Tribunale adito e, nel caso di specie, rientrante nella competenza del Tribunale di Terni. I legali ANIEF, però, pur nello sconcerto di tale decisione, avviano la procedura per il regolamento di competenza, e contestano prontamente tale provvedimento davanti alla Suprema Corte di Cassazione deducendo la corretta instaurazione del contenzioso e ribadendo che l’ultimo servizio utile alle dipendenze del MIUR prestato dalla docente precaria era ricadente proprio all’interno della circoscrizione del Tribunale di Roma in forza della “regola di cui all’art. 413 co. 5 c.p.c., secondo il quale, per le controversie relative ai rapporti di lavoro alle dipendenze delle P.A., è competente per territorio il giudice nella cui circoscrizione ha sede l’ufficio al quale il dipendente è addetto, o era addetto al momento della cessazione del rapporto”.
La Suprema Corte, dunque, richiamando il principio “ancor più generale in base al quale, nel caso in cui un rapporto di lavoro si configuri come presupposto per il sorgere del diritto alla costituzione di un successivo rapporto, i criteri di identificazione della competenza territoriale vanno riferiti al rapporto in essere, stante il collegamento funzionale fra i rapporti in questione”, lo ritiene determinante per affermare “la competenza, in relazione al ricorso di docente precaria, del tribunale del circondario nel quale essa prestava la propria attività” al momento della proposizione del primo ricorso.
In accoglimento totale delle ragioni addotte in udienza dai nostri legali, dunque, la Corte di Cassazione conferma la competenza del Giudice del Lavoro del Tribunale di Roma, cassa l’illogica ordinanza prontamente impugnata e condanna il MIUR al pagamento delle spese di procedimento liquidate in oltre 3.000 Euro oltre accessori. La nostra iscritta, ora, potrà proseguire la causa presso il competente Tribunale del Lavoro e vedersi finalmente riconosciuto il giusto diritto all’immissione in ruolo che il MIUR le aveva negato, certa di essersi affidata a legali la cui esperienza in materia è stata confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione.