È con grande soddisfazione che l'ANIEF accoglie la notizia della straordinaria vittoria ottenuta dall'Avv. Tiziana Sponga presso il Tribunale Amministrativo per l'Emilia Romagna che riconosce per la prima volta il pieno diritto di un alunno in situazione di gravità all'attribuzione del corretto monte ore stabilito dal PEI senza consentire al Ministero dell'Istruzione alcuna discrezionalità decisionale: il diritto all'istruzione è un diritto fondamentale oggetto di specifica tutela da parte sia dell’ordinamento internazionale che di quello interno e va sempre rispettato e tutelato.
Il TAR Emilia-Romagna, con la sentenza n. 164/2015,accoglie senza riserve il ricorso patrocinato con grande competenza dal legale ANIEF al fine dell'ottenimento del corretto monte ore di sostegno attribuito a un alunno disabile in situazione di gravità e ribadisce che la mancanza di un sufficiente numero di insegnanti nella Direzione Didattica interessata, non giustifica affatto la diminuzione delle ore di sostegno stabilita a discapito dell'alunno, essendo specifico “onere dell’amministrazione reperire le risorse per venire incontro alle esigenze dei minori con situazione di handicap certificato nella misura indicata nel P.E.I.”.
L'iniziativa ANIEF “Sostegno, non un'ora di meno!” che ha permesso a tante famiglie di poter usufruire gratuitamente in tutta Italia della tutela legale offerta dal nostro sindacato contro l'odiosa “abitudine” posta in essere dal Ministero dell'Istruzione che crede da anni di poter “risparmiare” sui diritti fondamentali dei nostri figli, ha dato nuovamente i suoi frutti. L'ANIEF, oggi in modo particolare, rivendica a testa alta anche questa vittoria in tribunale e si stringe con gioia attorno alla famiglia che ha affidato con fiducia la tutela del proprio figlio alla competenza e alla professionalità della sua rete di legali.
Il nostro sindacato, impegnandosi da sempre in prima linea sulla questione del giusto apporto delle ore di sostegno per gli alunni in difficoltà, ha nuovamente impartito una lezione di civiltà al Ministero dell'Istruzione imponendogli il dovuto rispetto per gli alunni disabili; l'auspicio è che il MIUR non si limiti a “incassare” la sconfitta, ma si adoperi per dimostrare di aver definitivamente “imparato la lezione” ed eviti alle famiglie l'odiosa prassi di dover agire in tribunale per vedersi riconosciuto un diritto fondamentale e inalienabile quale quello all'istruzione e alle pari opportunità.