Storica decisione del tribunale di Caltanissetta ottenuta dai legali Anief, in difesa di un'alunna della scuola primaria con disabilità grave: il Tribunale del capoluogo siciliano, accertata l’ennesima mancata tutela del diritto allo studio di una ragazza con handicap in situazione di gravità, ha sanzionato sonoramente la condotta discriminatoria del Miur per la mancata attribuzione di un insegnante di sostegno pari al numero di ore richiesto dalla scuola al fine di tutelare il suo diritto all'integrazione e all’istruzione.
Appello del giovane sindacato a dirigenti scolastici, docenti e genitori: sorvegliate sin da subito sulla formazione delle cattedre che nelle prossime settimane verranno assegnate dagli uffici periferici del Miur alle scuole e soprattutto sulla corretta assegnazione delle ore di sostegno. Le premesse non sono positive, perché è notizie di queste ore che l’organico di fatto del prossimo anno scolastico è stato tagliato di 1.200 posti. Laddove risultassero delle discrepanze rispetto a quanto stabilito dalle Asl di competenza e dal Piano educativo individualizzato, vanno segnalate all’Anief aderendo all’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, scrivendo all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): presso il Tribunale di Caltanissetta è stato raggiunto un risultato importante. Il Ministero dell’Istruzione deve solo vergognarsi per aver pensato di fare “cassa” in presenza di una bambina disabile che, attraverso i genitori, rivendicava solo il giusto diritto a un'istruzione adeguata alle sue necessità.
Lo Stato ormai non ha più freni: sino agli anni passati cercava di risparmiare soldi sul sostegno agli alunni disabili negando in molti casi, per intero o parzialmente, le ore assegnate dai medici attraverso la diagnosi e dalle équipe che hanno prodotto il profilo dinamico-funzionale, sulla base delle reali esigenze educative poi confluite nel Piano educativo individualizzato. Da quest’anno la logica del risparmio ha toccato anche i casi di disabilità più grave. Con le famiglie degli alunni disabili messe di fronte ad un bivio: costrette a subire l’ingiustizia oppure a rivolgersi ai giudici. Chi ha optato per questa seconda strada ha fatto bene, perché i tribunali stanno dando piena ragione ai genitori degli alunni danneggiati. Anche nei casi in cui la sentenza arriva ad anno scolastico inoltrato, scatta un congruo risarcimento commisurato ai mesi in cui l'alunno non ha potuto usufruire del giusto apporto didattico e che raggiunge, a volte, anche i 10mila euro.
È andata in questo modo a Caltanissetta dove il Tribunale, accertata l’ennesima mancata tutela del diritto allo studio di un'alunna disabile grave, ha sanzionato sonoramente la condotta discriminatoria del Miur per la mancata attribuzione dell’insegnante di sostegno pari al numero di ore richiesto dalla direzione didattica della scuola primaria da lei frequentata e ritenuta congrua per assolvere doverosamente le sue necessità educative.
Il genitore della minore, di fronte a questa palese ingiustizia, si è rivolto al sindacato Anief - che da diversi anni si è posto in prima linea nella lotta contro gli abusi perpetrati dal Miur e che aveva promosso l'iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, proprio per la tutela dei diritti degli alunni disabili – e ha avviato una causa in tribunale contro il Ministero dell'istruzione, assistito dagli avvocati Walter Miceli, Graziano Baglio, Ida Mendicino e Fabio Ganci.
I legali dell’Anief hanno, quindi, evidenziato in ricorso la necessità di tutela, in favore del disabile, del diritto all’istruzione prevista dalla Costituzione, dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dalla Convenzione internazionale sui diritti del fanciullo. Gli avvocati, hanno inoltre, evidenziato come la scelta discrezionale dell’Amministrazione scolastica di non attribuire l’adeguato monte ore con il docente di sostegno al minore disabile, concretizzava una vera e propria “discriminazione indiretta”, vietata dalla legge n. 67 del 2006.
Il Tribunale di Caltanissetta, accogliendo in toto le richieste degli Avvocati Anief, ha condannato la condotta – definita senza mezzi termini “discriminatoria” - del Miur, ordinando l’immediata cessazione della condotta illegittima ed emettendo un provvedimento che, oltre a risarcire il danno subito dalla minore e quantificato in un totale che supera i 12 mila euro, si pone come pietra angolare nel sistema della tutela del sostegno didattico ai minori disabili.
Soddisfazione arriva dal sindacato Anief e dai suoi legali che affermano: “le trionfalistiche dichiarazioni del Ministro Giannini sulla totale copertura dei posti di sostegno sono soltanto uno spot elettorale sbiadito e smentito dalla realtà dei fatti. Nei prossimi giorni il Tribunale di Caltanissetta emetterà altri provvedimenti identici, e altri ancora saranno emessi da altri Tribunali d’Italia. Questa pronuncia conferma la fondatezza delle battaglie che conduciamo da anni”.
Per Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, “bisogna essere fieri del risultato, che ci ripaga di tutti gli sforzi fatti a sostegno della nostra iniziativa. Il MIUR deve solo vergognarsi per aver pensato di fare ‘cassa’ in presenza di una bambina disabile che rivendicava solo il giusto diritto a un'istruzione consona alle sue necessità. Ci auguriamo che il Ministero risolva davvero, in modo definitivo, il problema della carenza di organico sul sostegno, rendendo giustizia sia ai docenti specializzati al sostegno didattico per gli alunni con disabilità, che da anni vivono una condizione di precarietà, sia ai minori in difficoltà consentendo loro di superare, realmente, e non solo a parole, la situazione di svantaggio con l’attribuzione di un adeguato apporto del corretto monte ore di sostegno”.
“In caso contrario – conclude Pacifico - già a partire dai prossimi giorni, porteremo alla cognizione di tutti i Tribunali d’Italia casi identici a quello per cui oggi si è pronunciato il Tribunale di Caltanissetta, con conseguenti ingenti condanne al risarcimento dei danni a carico di un Ministero che si ostina a mantenere un organico nazionale di sostegno sottodimensionato del 30 per cento ”.
Anief chiede, pertanto, a dirigenti scolastici, docenti e genitori di sorvegliare sin da subito sulla formazione delle cattedre che nelle prossime settimane verranno assegnate dagli uffici periferici del Miur alle scuole e soprattutto sulla corretta assegnazione delle ore di sostegno. Le premesse non sono positive, perché è notizia di queste ore che l’organico di fatto del prossimo anno scolastico è stato tagliato di 1.200 posti. Laddove risultassero delle discrepanze rispetto a quanto stabilito dalle Asl di competenza e dal Piano educativo individualizzato, vanno pertanto segnalate al sindacato aderendo all’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, scrivendo all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.. È un progetto che si lega a doppio filo alla necessità di assumere, come previsto dall’art. 40, comma 1, della legge 27 dicembre 1997 n. 449, degli insegnanti di sostegno, in deroga al rapporto 1:2 docenti-alunni. Perché lo Stato ha l’obbligo di applicare la sentenza della Consulta n. 80/2010.
Per approfondimenti:
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Docenti calabresi, gli alunni disabili non avranno più il docente di sostegno (Orizzonte Scuola del 14 ottobre 2015)
La chimera della continuità didattica per i disabili (Tuttoscuola del 17 novembre 2015)
Focus ‘L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità a.s.2014/2015’ (Ministero dell’Istruzione, 3 dicembre 2015)
Vibo, cercasi docente specializzato Braille, nessuno in graduatoria (Askanews del 16 dicembre 2015)
L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (Istat del 21 dicembre 2015)
Scuola, insediato Osservatorio per integrazione dei disabili. Faraone: "Luogo importante di raccolta proposte e confronto" (Miur del 22 dicembre 2015)
Milano, Brescia, Bergamo e Treviso. Scuole del Nord a caccia di supplenti (Corriere della Sera del 3 febbraio 2016)