Sta diventando “merce” di trattativa la collocazione dei 45mila posti in organico a livello nazionale, da anni affidati ai supplenti annuali. Le regioni, infatti, stanno disponendo quelle cattedre in modo autonomo: vi sono delle giunte, come Sicilia, Sardegna, Lombardia ed Emilia Romagna dove, in mancanza di docenti specializzati nell’insegnamento agli alunni disabili, di ruolo o precari, i posti vengono dati in assegnazione provvisoria ai colleghi di ruolo trasferiti su ambiti lontani. È notizia di queste ore che la Puglia non si allineerà: i posti liberi di sostegno “saranno assegnati solo ai docenti che hanno l'abilitazione relativa”.
Marcello Pacifico (presidente nazionale Anief): la verità è che per uscire da questo equivoco bisogna finirla con i posti del sostegno in deroga. L’opportunità c’è: dare attuazione alla sentenza della Consulta n. 80/2010 che ha chiesto al Parlamento di superare il vincolo del 70 per cento di posti di diritto. Perché avere un docente su tre che ogni anno cambia, procura solo danni. Quest’anno poi si è andati oltre, andando ad assegnare quei posti a personale di ruolo non specializzato, dopo che ai colleghi con il titolo per fare sostegno è stato negato il trasferimento. Noi continuiamo a rivolgerci ai tribunali dove i giudici dicono sì alla collocazione di quei posti in organico di diritto, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur. La questione, però, va risolta alla radice.
La gestione delle cattedre di sostegno è diventata una vera “Babele”: mentre da Roma, al Ministero di Viale Trastevere, si continua nella linea dell’assordante silenzio, sta diventando “merce” di trattativa la collocazione dei 45mila posti in organico, da anni affidati ai supplenti annuali senza alcun rispetto per la continuità didattica e per i docenti da stabilizzare. Le regioni, infatti, stanno disponendo il conferimento di quelle cattedre in modo autonomo, originale e contraddittorio: vi sono delle giunte, come Sicilia, Sardegna, Lombardia ed Emilia Romagna, dove in mancanza di docenti specializzati nell’insegnamento agli alunni disabili, di ruolo o precari, i posti vengono dati in assegnazione provvisoria ai colleghi di ruolo trasferiti su ambiti territoriali lontani. È notizia di queste ore che la Puglia, invece, non si allineerà: i posti liberi di sostegno “saranno assegnati solo ai docenti che hanno l'abilitazione relativa”.
La decisione è giunta, spiega Orizzonte Scuola, dopo “l'incontro tra i sindacati della scuola e Anna Cammalleri direttore generale dell'Ufficio Scolastico per dirimere le conciliazioni e in questa occasione il netto rifiuto della regione ad assumere la stessa iniziativa di Sicilia e Sardegna. Sono più di tremila le cattedre sul sostegno in Puglia: a Taranto sono 593, a Brindisi 338, a Lecce 595, a Bari 1128, a Foggia 547, che possono arrivare ad assegnazioni provvisoria e poi ai precari delle GaE, sempre e comunque specializzati”.
Second Anief, è giunta l’ora di mettere ordine sulla questione: il tempo dell’attesa è scaduto perché a pagarne le conseguenze continuano ad essere gli alunni disabili e le loro famiglie. Tutto ciò deriva dalla pessima norma, introdotta dall’ex ministro dell’Istruzione, Maria Chiara Carrozza, con la Legge 128/2013 che ha introdotto il limite massimo del 70 per cento dell’organico di diritto rispetto ai posti vacanti. Non è un caso se nei giorni scorsi la Sicilia, con apposita Nota dell’Usr, ha disposto, a fronte di 15.275 posti totali di sostegno da distribuire per nove province siciliane, solo 10.669 posti in organico di diritto e 4.606 su organico di fatto (a Palermo quasi 2mila posti e a Catania 1.176). E la stessa proporzione hanno applicato le altre regioni.
“Se si vuole risolvere il problema una volta per tutte - dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – occorre cancellare quella legge: bisogna finirla con i posti del sostegno in deroga. L’opportunità per farlo c’è: basta dare attuazione alla sentenza della Consulta n. 80/2010 che, annullando i commi 413 e 414 dell’art. 2 della Legge 244/2007, ha chiesto al Parlamento di superare il vincolo del 70% di posti di diritto. Avere un docente su tre che ogni anno cambia, a chi giova? Quest’anno si è andati oltre, assegnando i posti a personale di ruolo non specializzato, dopo che ai colleghi con il titolo di sostegno è stato negato il trasferimento”.
Intanto, i numeri del sostegno aumentano. Lo scorso anno, lo dice uno studio di Tuttoscuola di questi giorni, i posti di sostegno erano arrivati a 128.927. Quest’anno, arriveremo ad oltre 140mila posti da assegnare, ma solo 96.238 risultano in organico di diritto”. La stessa rivista specializzata prevede che quest’anno “vi potrebbe essere un incremento di 12.330 posti di sostegno (+ 9,6%), portando il numero complessivo a 141.257”. Anche dinanzi a queste cifre, però, al Miur si continua a fare orecchie da mercante.
“Noi, come sindacato – continua Pacifico - non possiamo fare altro che rivolgerci ai tribunali dove i giudici, seppure a distanza di mesi, continuano a produrre migliaia di sentenze a favore della collocazione di quei posti in organico di diritto, con tanto di cospicui risarcimenti a favore delle famiglie e a danno del Miur. La questione, però, va risolta alla radice, equiparando il sostegno alle discipline curricolari: non possono continuare a essere i ricorsi in tribunale la soluzione al problema. Non è possibile che senza il sindacato, gli alunni disabili, con le famiglie e gli stessi docenti specializzati debbano essere danneggiati”.
Anief, infine, ricorda di aver riattivato l’iniziativa “Sostegno: non un’ora di meno!”, mettendo a disposizione delle famiglie un modello di lettera per richiedere sin dal primo settembre le ore di sostegno per l’intera durata dell’orario di servizio settimanale dell’insegnante specializzato: la richiesta si lega a doppio filo alla necessità di assumere, come previsto dall’art. 40, comma 1, della legge 27 dicembre 1997 n. 449, degli insegnanti di sostegno, in deroga al rapporto docenti-alunni. Al silenzio-rigetto da parte dell’USR seguirà ricorso gratuito presso il tribunale di competenza.
Per approfondimenti:
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Alunni disabili, Anief promuove ricorsi gratuiti per tutelare i loro diritti
Docenti calabresi, gli alunni disabili non avranno più il docente di sostegno (Orizzonte Scuola del 14 ottobre 2015)
La chimera della continuità didattica per i disabili (Tuttoscuola del 17 novembre 2015)
Focus ‘L’integrazione scolastica degli alunni con disabilità a.s.2014/2015’ (Ministero dell’Istruzione, 3 dicembre 2015)
Vibo, cercasi docente specializzato Braille, nessuno in graduatoria (Askanews del 16 dicembre 2015)
L’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado (Istat del 21 dicembre 2015)
Scuola, insediato Osservatorio per integrazione dei disabili. Faraone: "Luogo importante di raccolta proposte e confronto" (Miur del 22 dicembre 2015)
Milano, Brescia, Bergamo e Treviso. Scuole del Nord a caccia di supplenti (Corriere della Sera del 3 febbraio 2016)
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Assegnazioni provvisorie. La Puglia non seguirà l'esempio di Sicilia e Sardegna: il sostegno solo agli specializzati (Orizzonte Scuola del 3 settembre 2016)