Roma, 19 lug. (Adnkronos/Labitalia) - "Anche per il personale Ata della scuola, il governo e l'amministrazione scolastica non hanno alcuna intenzione di cancellare il precariato. L'amministrazione ha appena comunicato ai sindacati che le immissioni in ruolo di questa estate, per l'anno scolastico 2019/2020, copriranno il turn over: si tratta di appena 8.408 posti. Ma siccome i dati si riferiscono alle uscite certificate dall'Inps fino all'11 luglio scorso, è praticamente scontato che vi saranno diversi posti ancora non considerati, come quelli residui per Quota 100 e le domande di pensionamento che l'istituto di previdenza sta ancora valutando, che andranno ad incrementare le supplenze annuali. Le quali, ufficialmente si collocano, ha riferito il Miur, quasi a 20 mila unità, per l'esattezza 19.942". E' quanto si legge in una nota dell'Anief.
(ANSA) - ROMA, 18 LUG - Anief, che ha sempre contrastato in tutte le sedi l'introduzione della chiamata diretta e degli ambiti territoriali, plaude all'approvazione del progetto di legge voluto dal Movimento 5 Stelle. "Per vincere il precariato occorre prima di tutto adottare la massima trasparenza, alla base della quale vanno considerati titoli conseguiti e servizi svolti. È da questi elementi che derivano merito e competenze. Inoltre, la scelta soggettiva di un insegnante non è nemmeno compatibile con il reclutamento previsto per legge nella pubblica amministrazione e nemmeno per la scelta dei docenti precari: la scuola pubblica non è un'azienda, non prevede amministratori delegati né capi del personale. L'incontro tra domanda e offerta, se possiamo così chiamarle, deriva dalla corretta organizzazione delle graduatorie", dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief. Il ddl approvato motiva la decisione di sopprimere la chiamata diretta degli insegnanti "perché considerata eccessivamente discrezionale". "Tra l'altro - dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - si tratta di una procedura che ha fatto riscontrare forti difficoltà di attuazione, con molti dirigenti scolastici che hanno interpretato la norma in modo fortemente diverso da altri. La verità è che i docenti della scuola pubblica non potevano essere selezionati alla stregua dei colloqui delle aziende private. Era una pretesa assurda di chi ha introdotto, contro il volere di tutti, la riforma della Buona Scuola, con le conseguenze fatali per quel Governo targato Pd che infatti poi tutti conosciamo". "È anche importante - continua il sindacalista autonomo - che gli insegnanti tornino tutti, indistintamente, ad essere titolari nella loro scuola e non a essere soggetti a contratti triennali nell'ambito territoriale. Si tratta, tuttavia, solo della cancellazione dei una delle nefandezze approvate da quella riforma: attendiamo - conclude Pacifico - che il Governo giallo-verde dia seguito alla promessa di smantellare del tutto la legge 107 del 2015".
Roma, 16 lug. (AdnKronos) - È quanto lamenta l'Anief ricordando che a seguito dei pensionamenti con Quota 100, si liberano ancora 20 mila cattedre e unità di personale amministrativo, tecnico e ausiliario: peccato che andranno in supplenza e non alle immissioni in ruolo. Tutto, prosegue l'Anief, per colpa dell'incapacità della burocrazia ministeriale e del Governo di autorizzare le assunzioni a tempo indeterminato dal prossimo 1° settembre.