Roma, 2 gen. (Labitalia) - "Dopo gli aumenti insignificanti, pari a 85 euro medi lordi (40 netti) dal 2018, arriva l'una tantum del biennio 2016/2017 a dir poco ridicola: dai 370 euro per la fascia retributiva più bassa ai 712 per quella più alta. In media, meno di 500 euro, poco più di 230 euro netti, dieci volte meno di quanto effettivamente spettante. L'accordo appena siglato dai confederali, a seguito dell'intesa del 30 novembre 2016 presa con il governo, riguarda per ora 250mila dipendenti statali, in servizio nei ministeri e nelle amministrazioni centrali, ma l'intenzione della parte pubblica è quella di estendere il modello anche agli altri comparti, scuola compresa". È quanto si legge in una nota dell'Anief-Cisal.
Il sindacato di categoria ricorda che per oggi, 2 gennaio, sono stati convocati all'Aran i sindacati che sono rappresentativi da trent'anni del maxi-settore della conoscenza, mentre entro il 10 gennaio si dovrebbe conoscere la data per l'elezione del rinnovo delle Rsu della scuola, da svolgere entro il 20 aprile. "Un evento che potrebbe essere caratterizzato da un cambiamento epocale, derivante proprio dalla concreta possibilità per l'Anief, con 38mila deleghe (pari al 6%) e oltre 8mila candidati, di sforare la fatidica soglia del 5%", sottolinea.
Per Marcello Pacifico (Anief-Cisal), "ai tavoli di contrattazione abbiamo l'intenzione di portare le nostre rivendicazioni, a partire da quelle stipendiali, perché un contratto degno di questo nome, dopo quasi dieci anni di blocco, doveva prevedere almeno 270 euro di aumento dal 2018, come minimo sindacale, un più 11% rispetto anche al 20% ricevuto dai lavoratori del settore privato negli ultimi dieci anni, certo non il 3,48% concordato da Cisl, Uil e Cgil con il governo". "Un contratto si firma, infatti, se si trovano le risorse per recuperare quel 50% restante rispetto all'indicizzazione dell'indennità di vacanza contrattuale, ancora bloccata ai livelli del 2008. A questo, si sarebbero dovuti aggiungere 2.654 euro di arretrati rispetto ai 230 euro che si avranno concretamente dopo il conguaglio fiscale e al netto del lordo stato. Per tale ragione, continuiamo ad invitare il personale ad inviare una specifica diffida all'amministrazione e alla Ragioneria dello Stato per sbloccare l'indennità di vacanza contrattuale. Tutti gli interessati possono inviare da subito il modello di diffida predisposto dall'Anief", conclude.
Il tema riguarda Migranti e rifugiati, uomini e donne in cerca di pace. In questa ricorrenza, il presidente Anief invita tutto il mondo della scuola a far riflettere al rientro dello sciopero i nostri studenti di ogni ciclo su come il conflitto sociale, di religione, di civiltà possa distruggere l'umanità e su come possiamo collaborare tutti insieme per costruire un mondo di pace e giustizia, a partire dalla conoscenza e dal rispetto del diritto internazionale.
ROMA, 30 DIC - "Dopo gli aumenti insignificanti, pari a 85 euro medi lordi (40 netti) dal 2018, arriva l'una tantum del biennio 2016/2017 a dir poco ridicola: dai 370 euro per la fascia retributiva più bassa ai 712 per quella più alta. In media, meno di 500 euro, poco più di 230 euro netti, dieci volte meno di quanto effettivamente spettante". Le critiche arrivano dal sindacato Anief, dopo l'accordo siglato dai confederali, a seguito dell'intesa del 30 novembre 2016 con il Governo, che riguarda per ora 250mila dipendenti statali, in servizio nei ministeri e nelle amministrazioni centrali, ma l'intenzione della parte pubblica di estendere il modello anche agli altri comparti, scuola compresa. "Per il 2 gennaio sono stati convocati all'Aran i sindacati che sono rappresentativi da trent'anni del maxi-settore della conoscenza mentre entro il 10 gennaio si dovrebbe conoscere la data per l'elezione del rinnovo delle Rsu della scuola, da svolgere entro il prossimo 20 aprile. Un evento che potrebbe essere caratterizzato da un cambiamento epocale, derivante proprio dalla concreta possibilità per l'Anief, con 38mila deleghe (pari al 6%) e oltre 8mila candidati, di sforare la fatidica soglia del 5%", scrive Marcello Pacifico, di Anief-Cisal. "Ai tavoli di contrattazione abbiamo l'intenzione di portare le nostre rivendicazioni, a partire da quelle stipendiali. Perché un contratto degno di questo nome, dopo quasi dieci anni di blocco, doveva prevedere almeno 270 euro di aumento dal 2018, come minimo sindacale, un più 11% rispetto anche al 20% ricevuto dai lavoratori del settore privato negli ultimi dieci anni, certo non il 3,48% concordato da Cisl, Uil e Cgil con il Governo. Un contratto si firma, infatti - prosegue Pacifico - se si trovano le risorse per recuperare quel 50% restante rispetto all'indicizzazione dell'indennità di vacanza contrattuale, ancora bloccata ai livelli del 2008. A questo, si sarebbero dovuti aggiungere 2.654 euro di arretrati rispetto ai 230 euro che si avranno concretamente dopo il conguaglio fiscale e al netto del lordo stato. Per tale ragione, continuiamo ad invitare il personale ad inviare una specifica diffida all'amministrazione e alla Ragioneria dello Stato per sbloccare l'Indennità di vacanza contrattuale". Gli interessati possono inviare il modello di diffida predisposto dall'Anief. (ANSA).
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