L’Anief scende in piazza insieme a Cobas, Unicobas e Usb il 17 marzo contro le deleghe della riforma Renzi. «La data è simbolica, poiché - ricorda in una nota - è l’ultimo giorno utile al Parlamento per esprimere il parere sugli otto decreti legislativi della Buona Scuola, i quali non risolvono il problema del precariato, della valutazione e del merito, dell’organico di sostegno, del diritto allo studio, dell’insegnamento all’estero, della chiamata diretta». Per l’occasione, il sindacato autonomo lancia un appello a tutti i supplenti, docenti e Ata della scuola italiana e all’estero. Chiede inoltre anche ai sindacati rappresentativi di «scioperare insieme, ancora una volta, per mandare un segnale forte al Governo». Sono previsti sit-in nella Capitale e in alcune città della Penisola.
Roma, 17 feb. (askanews) - "L'amministrazione scolastica intende dare seguito a quanto previsto dal decreto Milleproroghe sul posticipo non solo della "finestra" di aggiornamento delle GaE, ma anche della prima fascia delle graduatorie d'Istituto. Mentre, l'aggiornamento della seconda e terza fascia di quest'ultime si effettuerà nella primavera 2017. Si conferma il disallineamento insensato che porterà paradossalmente parte dei precari ad avere un trattamento diversificato rispetto a quelli che hanno maggiore anzianità di servizio. Anief ricorrerà in tribunale". E' il commento del sindacato della scuola Anief, in una nota. Spiega Marcello Pacifico (Anief-Cisal): "è una decisione irragionevole, perché a seguito della mobilità straordinaria, oggi è tutto modificato rispetto alle scelte fatte dai precari nel 2014, sulla base degli organici preesistenti. Se un docente abilitato, magari da oltre 10 anni, si trova in una provincia dove oggi non c'è più posto, anzi sono anche in sovrannumero i colleghi di ruolo, è evidente che da quella sede il precario ha desiderio di andarsene. Non si può farlo stare lì ad attendere il nulla. Ora però questo suo diritto, perché va ribadito che l'aggiornamento naturale era previsto nel 2017, gli viene negato, sulla base di supposte ragioni di continuità didattica che non hanno alcun fondamento. Oltre al fatto che, in questo modo, le GaE non si esauriranno mai". "Sull'aggiornamento delle graduatorie dei docenti dei precari - prosegue - il Miur si sta "incartando" come non mai", "si produce, in tal modo, un disallineamento privo di senso, che porterà paradossalmente una parte dei precari ad avere un trattamento diversificato rispetto a quelli che hanno maggiore anzianità di servizio". Il giovane sindacato si dice sin d'ora pronto a ricorrere contro il mancato aggiornamento della terza fascia delle GaE e della prima fascia delle graduatorie d'istituto. Anief non è nuova a questo genere di battaglie legali: così come è riuscita a fare riaprire ai laureati la terza fascia delle graduatorie d'istituto, come previsto nel decreto legge Milleproroghe 2016, ritiene ora illegittimo il mancato aggiornamento della terza fascia delle GaE e della conseguente prima fascia delle graduatorie d'istituto. "Se un docente abilitato, magari da oltre 10 anni, si ritrova in una provincia dove oggi non c'è più posto, anzi sono anche in sovrannumero i colleghi di ruolo, è evidente che da quella sede il precario ha desiderio di andarsene. Non si può farlo stare lì ad attendere il nulla. Ci troviamo dinanzi a una lesione di un suo diritto, perché va ribadito che l'aggiornamento naturale era previsto nel 2017, sulla base di supposte ragioni di continuità didattica che, come abbiamo più volte dimostrato, non hanno alcun fondamento se legate al precariato. Si crea, in questo modo, una disparità di trattamento e un danno gratuito a chi chiede solo di spostarsi di provincia. Inoltre, in questo modo, è evidente che le GaE non si esauriranno mai", conclude il sindacalista autonomo.