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ROMA, 16 APR - Sono tantissimi gli studenti che già da tempo hanno adocchiato il calendario per cogliere al volo un'occasione decisamente ghiotta: quella di farsi più di 10 giorni di vacanza usando soltanto due festività importanti. Peraltro imminenti. Si tratta del 25 aprile, in cui si celebra la liberazione dell'Italia dal nazifascismo, e quello del primo maggio, festa del lavoro. Ma si può anche arrivare a quasi due settimane di stop, visto che per il 2 e il 3 maggio è previsto uno sciopero del personale docente e del personale Ata. Come avranno potuto osservare gli specialisti della 'programmazione' delle vacanze, il 25 aprile 'cade' di mercoledì e il primo maggio di martedì. Quindi, prendendo soltanto pochi giorni di vacanza è possibile lasciare la scuola da sabato 21 aprile e far ritorno sui banchi mercoledì 2 maggio, con una interruzione di ben 10 giorni. Cosa non da poco. Ma se da una parte è bene ricordare che sono state poche le scuole che hanno dato luce verde al super-ponte 25 aprile-1 maggio, non si può dimenticare che la chiusura delle stesse per lunedì 30 aprile è stata decisa da 14 territori (Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Friuli V.G., Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Trentino Alto Adige e Umbria). Poi, come accennato, se dovesse essere confermato lo sciopero del personale Ata e di quello docente indetto dall'Anief per il 2 e 3 maggio, allora addirittura il periodo di ponte potrebbe allungarsi fino a lunedì 7 maggio, posto che forse soltanto in pochi eroi vorranno varcare il portone della scuola venerdì 4 maggio. (ANSA).

 

ROMA, 16 APR - "Basta con il silenzio che circonda la professione di dirigenti scolastici, pagati come impiegati, con impegni da super manager, ma gravati di responsabilità pressanti. Sarà una forma di protesta civile ma significativa e 'rumorosa'". Lo rende noto l'Udir, segnalando che con lo stop delle attività di domani "i capi d'istituto vogliono far comprendere alle istituzioni e all'opinione pubblica che oggi le scuole e chi ne è a capo non sono minimamente tutelati". L'apice della contestazione culminerà domattina, quando una delegazione salirà al Miur per illustrare il malessere divenuto ormai insostenibile. Tra i problemi più sentiti, si sottolinea, "c'è quello del vulnus stipendiale, contro il quale l'Udir ha attivato specifici ricorsi al Tar e al giudice del lavoro. Poi c'è la questione irrisolta, una priorità assoluta, della mancata sicurezza degli istituti scolastici, problematica per la quale proprio i dirigenti rispondono in prima persona, pure a livello penale, pur avendo un margine di azione vicino allo zero". (ANSA).

 

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XXIV2012

 

 

 

In questo numero:

IL PUNTO

I RICORSI

Dimensionamento: per evitare il licenziamento i Dsga costretti a cambiare regione

Ricorso contro il blocco quinquennale della mobilità per il personale docente neo immesso in ruolo 

Scheda di rilevazione dati Ricorso Mobilità - Trasferimenti