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Elezioni RSU: i sindacati rappresentativi seguono l’azione dell’ANIEF, eppure la attaccano

Appello a Docenti e ATA: Votate l’originale ANIEF. Astenetevi, laddove non trovate una lista dell’ANIEF. Mai come al momento del voto, le parole sono così lontane dai fatti. Confrontate i programmi con i comunicati stampa. Il 5-7 marzo puoi ancora scegliere: aiuta l’ANIEF a divenire rappresentativa! Mercoledì 22 ottobre, presentazione dei candidati ANIEF in ogni provincia.

La CISL segue l’ANIEF sui ricorsi per l’indennità di reggenza ai vicari, la UIL segue l’ANIEF contro la trattenuta ENAM, la CGIL si vanta dei ricorsi promossi con l’ANIEF per stabilizzare i precari. La Gilda e lo Snals, invece, dimenticano di aver favorito la riforma Brunetta, senza contrastarla adeguatamente.

E’ evidente che più si avvicina il voto e più diventa martellante la campagna elettorale. Ogni strumento è utile per convincere il collega a mantenere una casta sindacale che da vent’anni controlla il Paese ed è artefice di tutte le brutte riforme della scuola. Basta sfogliare i programmi elettorali e dimenticare quanto fatto fino ad oggi per rendersi conto delle povere idee, delle brutte copiature, delle vaghe promosse.

La CISL, finalmente, cede alla tentazione del ricorso in tribunale per sbloccare la questione delle reggenze dei vicari dopo aver accusato l’ANIEF di esserne stata la fabbrica: reclama più investimenti e più contrattazione dopo aver assistito inerme, senza scioperi generali o vertenze giudiziali, al taglio di posti di lavoro, di risorse e di prerogative sindacali. Anzi, ha persino firmato un’intesa, il 4 febbraio 2011, per applicare la riforma Brunetta dal prossimo CCNL, cancellando l’anzianità retributiva.

La UIL, invero, denuncia l’illegittima trattenuta dell’ENAM dopo il modello predisposto dall’ANIEF per la disdetta, accusa vagamente il decreto Brunetta senza avere mai scioperato, auspica buone relazioni sindacali in tema di incarichi, turni, responsabilità e compiti, dimenticando che, con l’intesa del 4 febbraio 2011, ha demandato tutto al dirigente scolastico. Chiede maggiori stipendi senza aver ricorso contro il blocco degli scatti e del contratto e incarichi pluriennali per i precari invece che la stabilizzazione dopo 36 mesi di supplenza come l’Europa ci impone.

La CGIL-FLC, almeno, si vanta di aver sbloccato le ultime 63.000 immissioni in ruolo dopo gli 8.000 (non 40.000) ricorsi annunciati a seguito delle analoghe, per merito e numeri, iniziative giudiziali dell’ANIEF, che assegnano ad ogni precario la stabilizzazione o 15.000 euro in risarcimento danni. Segue il giovane sindacato nella richiesta di una parità di trattamento tra personale precario e di ruolo, anche se l’ha disattesa sia nell’ultimo CCNL sia nel Regolamento elettorale RSU. Insieme all’ANIEF pure nella lotta contro l’abolizione del primo gradino stipendiale per i neo-assunti, ha agito contro lo scippo delle prerogative sindacali a livello giudiziale, voluto dal decreto Brunetta, ma ha accettato il rinvio per un triennio della misurazione della rappresentatività sindacale, non indicendo mai le elezioni.

La Gilda-FGU, di contro, si rivolge ai soli insegnanti come se il personale ATA non esistesse. Chiede il sostegno per continuare la sua azione politica-sindacale senza ricordarne i contenuti e i fatti, dopo non aver scioperato mai negli ultimi tre anni e aver ottenuto la proroga della rappresentatività. Diffida dal rivolgersi ai tribunali della repubblica, salvo organizzare contro-ricorsi contro i precari sostenuti dall’ANIEF per trasferirsi a pettine nelle graduatorie ad esaurimento, perdendo, di fronte al giudice delle leggi. Si appella al ruolo costituzionale del sindacato quale attore della firma dei contratti, senza aver mai agito contro il blocco del contratto; anzi, firma un accordo, il 4 agosto 2011, per privare i neo-assunti del primo gradone di anzianità. Chiede di utilizzare meglio il fondo d’istituto dopo aver accettato quella riforma Brunetta che demanda, nel nuovo CCNL, ai dirigenti la scelta dei criteri per il suo utilizzo.

Lo Snals, infine, lontano dai retorici annunci dei programmi elettorali punta tutto sulla affezione dei suoi iscritti e si affida all’intervista del suo segretario generale, estesa da Tecnica della Scuola anche al presidente dell’ANIEF. Il non più giovane sindacato denuncia la restrizione degli spazi per la contrattazione dovuta al decreto Brunetta, dimenticando che ha firmato l’intesa del 4 febbraio 2011 per la sua attuazione nel nuovo CCNL, quando i dirigenti potranno decidere l’organizzazione dell’orario di lavoro dei loro dipendenti (assegnazione ai plessi). Richiede genericamente l’aumento degli stipendi ai livelli medi europei per il personale della scuola, pur avendo reso possibile l’atto di indirizzo dell’ARAN del 17 febbraio 2011, sulla cancellazione dell’anzianità retributiva a partire dal 2014; dimentica il silenzio sul blocco degli stipendi stabilito dalla legge per il triennio 2010-2013.

Questi sono i programmi dei sindacati che per 20 anni hanno chiesto il tuo voto per rappresentarti. Cosa aspetti a cambiare? Consenti all’ANIEF di essere convocata insieme a loro: siamo certi che, con la nostra presenza, riusciremo a cambiare, in maniera decisiva, la loro azione. Siamo l’unico sindacato che può diventare rappresentativo, visto l’alto numero di deleghe attivo al 31 dicembre 2011. Il 5% tra il numero delle deleghe attive e il numero dei voti presi alle elezioni RSU rappresenta la soglia per sedere ai tavoli delle trattative per il triennio 2012-2015.

Laddove è presente la lista ANIEF, un tuo voto può essere decisivo per dare una speranza alla scuola, per garantire un’alternanza prima che i mercati internazionali ci privino della stessa facoltà di trattare. Laddove non è presenta la lista ANIEF, la tua astensione per protesta alla politica di questa casta sindacale abbassa pure il quorum dei votanti e aiuta l’ANIEF a divenire rappresentativa. Ricorda che il tuo voto per il candidato è un voto alla lista sindacale che lo rappresenta. E tu da chi vuoi essere rappresentato? Noi, mercoledì 22 ti presentiamo i nostri candidati nella tua provincia.

Programmi elettorali a confronto