Da domani oltre un milione di dipendenti della scuola, in maggioranza insegnanti, saranno chiamati a rinnovare le rappresentanze sindacali unitarie di istituto: fino a mercoledì potranno partecipare tutti i docenti, amministrativi, tecnici, collaboratori scolastici e direttori amministrativi che hanno un contratto a tempo indeterminato o annuale. Dalle loro preferenze scaturiranno oltre 10mila Rsu della scuola, che invece devono obbligatoriamente figurare tra il personale di ruolo: considerando che nella gran parte degli istituti scolastici saranno eletti tre candidati, il numero complessivo di rappresentanti supererà dunque le 30mila unità.
Cinque anni fa al rinnovo delle Rsu si presentarono alle urne più di 800mila elettori: in quell’occasione la Flc-Cgil incamerò quasi un terzo dei voti complessivi (quasi il 31%); molto bene andò anche la Cisl Scuola (che acquisì circa il 25%). Ottennero anche la rappresentatività nazionale, che permette di avere i distacchi sindacali e svolgere le contrattazioni con il Miur, anche lo Snals (con circa il 17% di consensi), la Uil Scuola (oltre il 14%) e la Gilda degli insegnanti (circa il 6,5%).
Quest’anno la novità è costituita dalle liste dell’Anief, il sindacato esperto di normativa scolastica che in soli tre anni di vita, dopo aver riscosso un alto numero di vittorie nei tribunali e quasi 10mila deleghe, potrà contare anche sui consensi di Usi, Sisa, Lisa, Scuola Athena e Conitp. L’Anief ha inoltre siglato un patto di “desistenza” con l’Unicobas per evitare che il personale possa votare le organizzazioni sindacali che da vent’anni detengono il monopolio della rappresentatività dei lavoratori.
“Questo voto – ha dichiarato il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, chiudendo la campagna elettorale - è un voto all’alternanza, è un voto alla speranza, è un voto che potrà convincere gli altri grandi sindacati a continuare a seguirci nelle iniziative di mobilitazione, di protesta e di tutela dei lavoratori, non soltanto perché siamo in campagna Rsu ma per tutta la nuova stagione contrattuale. Votando Anief i lavoratori della scuola daranno voce alla nostro azione, al cambiamento, dopo anni di immobilismo”.