Mentre USB invita i propri iscritti a votare ANIEF e gli altri sindacati alternativi a quelli confederali, laddove non sono presenti le sue liste, ANIEF chiude la campagna a Bologna, all’assemblea Scuola pubblica e Costituzione, alla presenza delle associazioni dei precari. Sorprende l’attacco della DISAL all’ANIEF, pervenuto al CONITP e agli altri suoi alleati.
Il Presidente del Consiglio Nazionale dell’ANIEF, prof. Ettore Michelazzi, ha chiuso la campagna elettorale per le RSU, a Bologna, intervenendo nell’incontro “Scuola Pubblica e Costituzione”, organizzato dall’Assemblea Nazionale Docenti per la Scuola Pubblica. Hanno partecipato esponenti del mondo politico e sindacale, quali l’onorevole Zazzera (IdV), Francesca Puglisi (Resp. Naz. Scuola PD), Umberto Guidoni (Resp. Naz. Scuola SEL), Vito Meloni (Resp. Naz. Scuola PRC) e la FLC-CGIL Emilia Romagna nella persona di Raffaella Morsia (segretario regionale Emilia-Romagna), ma soprattutto vari coordinamenti dei precari di diverse città.
Molte delle problematiche riscontrate ed esposte sono già state oggetto di battaglie in Parlamento e nei tribunali da parte dell’ANIEF; solo per citarne alcune, la lotta contro la famigerata legge 133/2008, la stabilizzazione dei precari, il mantenimento delle ore del sostegno, la lotta contro le classi pollaio e le strutture fatiscenti, il blocco della mobilità, le azioni per formare i docenti in itinere.
Ha sorpreso l’assemblea - che l’ha prontamente contestata - la posizione espressa da alcuni simpatizzanti della FLC-CGIL su una presunta affinità dell’Anief con l’Anp sulla chiamata diretta dei dirigenti scolastici. È nota, infatti, la posizione dell’Anief che ancora in questi giorni, a Milano, ha ribadito come sia incostituzionale la proposta di reclutamento lombarda, e ha annunciato appositi ricorsi. È evidente che l’intervento era pretestuoso, perché l’ANIEF fa paura in vista delle elezioni RSU, per la forte simpatia riscossa anche nel mondo del precariato; difficile nascondere come la stessa CGIL-FLC abbia lanciato l’operazione 100.000 dopo la denuncia di Marcello Pacifico sull’esistenza di 108.000 posti vacanti e disponibili, e abbia organizzato i ricorsi per stabilizzare i precari dopo gli annunci dell’Anief.
Attendiamo, infine, una smentita dalla DISAL, per le mail giunte a firma di Roberto Pellegatta nella giornata di ieri a diverse sigle contro l’ANIEF, a meno che il diritto non sia più a fondamento della nostra società in luogo della violenza, dell’arbitrio, dell’ignoranza. Perché un’associazione professionale si dovrebbe schierare contro un sindacato, il giorno prima delle elezioni, e soltanto perché difende il rispetto delle regole, del diritto, delle leggi?
Raccogliamo, invece, con piacere l’appello dell’USB a un nuovo patto di desistenza dopo quello siglato con UNICOBAS, con cui abbiamo attivato un’iniziativa comune per introdurre la democrazia sindacale nel nostro Paese contro il bavaglio e la dittatura degli eletti della casta sindacale.
Il comunicato USB
ARRIVANO I NOSTRI! USB, IL SINDACATO CHE SERVE, anche nelle RSU della SCUOLA
USB Pubblico Impiego-Scuola esprime la propria piena soddisfazione per le centinaia di liste presentate negli istituti scolastici.
Il 5-6-7 marzo, giorni delle elezioni, invitiamo quindi tutti i lavoratori della scuola a:
Votare le liste e i candidati USB;
In assenza di liste USB, sostenere i candidati dei sindacati di base, indipendenti e alternativi che, come USB, lottano per la democrazia sindacale, come Unicobas, Anief, Orsa, Cub, Cobas ecc..
ovvero tutti coloro che dichiarano di opporsi al collaborazionismo di Cisl, Uil, Cgil, Snals e Gilda;
Nelle scuole dove dovessero esserci solo liste dei sindacati collaborazionisti, invitiamo i colleghi ad ANNULLARE LA SCHEDA, in questo caso solo così si può far contare la nostra volontà .
La mail giunta a firma di Roberto Pellegatta (DISAL) al Conitp e altre associazioni
Che peccato vedervi legati con Anief.
Tempo fa le vostre richieste per gli ITP e la laboratorialità della didattica erano sensate e costruttive.
Anief rappresenta nella scuola italiana la smobilitazione della docenza come professione e l'esaltazione del diritto assoluto senza più responsabilità verso famiglie, comunità locale e comunità professionale.
Un vero peccato. Così va il mondo!
Cordiali saluti.
Roberto Pellegatta