(ovvero: incubo di una notte di mezza estate)
di Elena Duccillo
Odiavo il latino e più lo odiavo e più la professoressa dell’Istituto Magistrale m’imponeva di imparare a memoria le declinazioni.
Seguiva la sindrome della pagina bianca… una tragedia.
Non c’era una sola versione che non mi suscitasse un fiume di lacrime.
Ma la tragedia non era una tragedia greca. Me la cavavo per quel che serviva con la letteratura latina e opportunamente odiavo anche quella.
Però... c’era anzi c’è un però.
Adoravo e adoro leggere scrivere e… studiare, sì perché di studiare non ho mai finito.
Studiare fa bene!
Lo scrivevo nei miei appunti, quelli del master che sto frequentando.
Un corsista come me mi bussa sulla spalla e mi dice: “Devo scrivere un libro dal titolo – Studiare fa bene!-“
Magari in questo momento della tua vita tu che mi leggi lo trovi assurdo, come la maggior parte degli studenti che invece di una pausa estiva si ritrovano debiti da recuperare entro l’imminente inizio dell’anno scolastico.
Fa bene studiare?
La mia risposta è del tutto personale… la ometto.
Di certo mollare la scuola non si può, nemmeno sotto ferragosto.
L’Ansas è, o meglio appare, in fase di smantellamento, le aree di suddivisione dei docenti da reclutare per il sostegno sono sulla strada dell’estinzione o forse del rimescolamento per far transitare addirittura parte dei famigerati “inidonei” nel ruolo più delicato di tutti gli insegnamenti esistenti nella scuola italiana.
Manovre estive?
Certo, come l’approvazione del DDL conosciuto con il nome di Aprea!
Torniamo al latino, trauma adolescenziale!
Wikipedia recita:
La locuzione latina Cum grano salis, tradotta letteralmente, significa con un granello di sale: fu usata nella "Naturalis historia" da Plinio il Vecchio per indicare un contravveleno che agiva soltanto se preso, appunto, "con un grano di sale".
In senso figurato ha poi assunto il più ampio significato di "con un pizzico di buon senso", "con sale in zucca".
Il sale in zucca?
Ma... come si fa ad avere il sale in zucca?
Quando la pressione si abbassa con la canicola estiva portare in tasca qualche granello di sale grosso mette al riparo da perdita dei sensi.
Mi chiedo come si fa a non pensare a bocce ferme, cioè durante le vacanze scolastiche, che il sostegno, o meglio le attività di sostegno, non sono la discarica di ogni classe di concorso esistente.
Se Roma brucia, come Palermo, come Messina come Cagliari o per mano di piromani o per l’arsura di queste settimane, non si può spegnere l’incendio con acque marine… Il sale non permetterebbe alla vegetazione di rinascere!
Povero Plinio il Vecchio... si starà girando nella tomba!
Urge trovare un contravveleno per salvare almeno il diritto allo studio di molti, moltissimi studenti, specie con disabilità.
Basterà l’accordo con il ministero della salute.
http://www.istruzione.it/web/ministero/focus_030812
per ridare dignità all’integrazione scolastica?
Il Miur liquida la notizia in un focus!
FOCUS? Aiuut... torna il mio incubo peggiore: il latino!
Urge un focus Group, non una notizia archiviata in fretta e furia.
Apro il mio spazio di Trendsetter a chiunque abbia ancora a cuore l’integrazione scolastica, ovviamente “Cum grano salis”!
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