Respinte il 14 marzo le richieste di decreti monocratici in quanto l’eventuale accoglimento delle richieste cautelari, anche in caso di corsi iniziati, obbliga l’amministrazione a prevedere misure compensative per la copertura delle assenze non imputabili ai ricorrenti.
A differenza di quanto avvenuto nei giorni precedenti, quando le stesse erano state accolte per 300 ricorrenti dopo i nuovi rigetti del Tar Lazio, il Presidente si riserva in Camera di Consiglio di approfondire i motivi giuridici di appello delle ordinanze rigettate dal Tar, così da far entrare il Collegio nel fumus, ancora da esso non affrontato.