Con ben sei ordinanze di identico tenore, il Consiglio di Stato dà piena ragione ai legali Anief e ordina alle Amministrazioni competenti la corretta esecuzione dei provvedimenti già ottenuti dal nostro sindacato in Consiglio di Stato lo scorso 2 agosto, ribadendo la necessità di un inserimento in GaE che sia utile alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato e indeterminato e con il corretto punteggio posseduto dai ricorrenti. Concessi al Ministero dell’Istruzione 30 giorni di tempo per eseguire correttamente i provvedimenti già notificati e nomina un Commissario ad Acta “in caso di ulteriore inottemperanza, al fine di sovraintendere a tutte le dovute operazioni a carattere esecutivo e, se necessario, di provvedervi in via sostitutiva”. Marcello Pacifico: “E’ una vittoria piena. Le amministrazioni inadempienti devono assumersi le proprie responsabilità senza continuare a giocare a “scaricabarile”: abbiamo inviato da tempo tutta la documentazione utile alla corretta esecuzione dei provvedimenti di agosto e, ora, pretenderemo l’intervento del Commissario ad acta se tutto non sarà eseguito per tempo”.
Nessun dubbio per il Consiglio di Stato sull’evidente inadempienza delle Amministrazioni interessate nella parte in cui non hanno correttamente dato seguito ai provvedimenti di inserimento in GaE emanati in favore dei docenti in possesso di diploma magistrale abilitante che già lo scorso 2 agosto avevano ottenuto piena ragione in sede monocratica. Le Ordinanze tengono a precisare, infatti, che “un depotenziamento dell’iscrizione con riserva, ai fini della stipula di contratti a tempo determinato ed indeterminato, non sembra avere fondamento legislativo” e che, dunque, le Amministrazioni periferiche del MIUR stavano compiendo un evidente illecito, precisando che “laddove si consentisse all’amministrazione di frustrare (attraverso l’apposizione della richiamata clausola della “riserva”) l’aspettativa alla stipula di contratti di lavoro, ne deriverebbe il venir meno della ragione essenziale sottesa alla proposizione della stessa domanda giudiziale, nonché del tipico carattere di strumentalità che necessariamente deve collegare la pronuncia cautelare e l’utilità finale ritraibile a seguito della favorevole definizione del ricorso nel merito (in tal senso, l’art. 55, comma 1 del cod. proc. amm.)”, onde “deve essere disposta l’iscrizione dei ricorrenti nelle graduatorie di rispettivo interesse senza preclusioni di sorta alla stipula di contratti di lavoro a tempo determinato o indeterminato e fermo l’effetto risolutivo connesso all’eventuale soccombenza che dovesse risultare all’esito del giudizio di merito”.
“La situazione – spiega Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – è risultata particolarmente critica nelle province di Roma, Napoli, Brescia e Cremona, solo per citare i casi più eclatanti dove Ordinanze e Decreti Monocratici del competente Tribunale Amministrativo sono stati eseguiti con evidente parzialità: i ricorrenti risultano in GaE solo con il punteggio del diploma (nonostante gli ulteriori titoli e servizi già dichiarati correttamente) o risultano inseriti “a punti zero” o, addirittura, non sono ancora stati correttamente inseriti. Sono stati, ora, nuovamente chiariti i diritti dei docenti in possesso di diploma magistrale destinatari di provvedimenti di inserimento in GaE ed evidenziate le singole responsabilità delle Amministrazioni competenti direttamente dal Tribunale. Per quelle province in cui i Dirigenti o i funzionari incaricati dovessero continuare a “giocare a scaricabarile” o a fare “orecchie da mercante” – conclude Pacifico - sarà richiesto l’intervento del Commissario ad acta che l’Anief sta già provvedendo a contattare perché vigili sul corretto svolgimento di tutte le operazioni e intervenga per tempo a tutela dei diritti dei nostri iscritti”. Previsto, dopo un accurato esame da parte del Settore Contenzioso Anief, delle singole situazioni dichiarate ai nostri legali dai ricorrenti interessati, il deposito anche dei ricorsi per ottemperanza alle ordinanze TAR dello scorso 5 agosto in cui si ribadirà la richiesta di commissariamento del Ministero e delle sue diramazioni periferiche inadempienti.