Centinaia di ricorrenti hanno avuto confermata con l’ordinanza 3527/12 l’ammissione con riserva alle prove preselettive già svolte. Quaranta le Università coinvolte. Condivise le tesi dei legali Fabio Ganci e Walter Miceli sugli errori commessi dalla commissione di esperti nominati dal ministro per revisionare i quesiti sbagliati.
I giudici del Tar Lazio, nella prima Camera di Consiglio utile dopo i decreti monocratici presidenziali emessi quest’estate d’urgenza, confermano la tesi dell’Anief: il concorso mostra troppi errori di cui i ricorrenti esclusi non hanno alcuna colpa. Nel testo è scritto che “esaminate le censure svolte nel ricorso; esaminata la istanza cautelare proposta per ottenere la ammissione alle prove scritte relative al procedimento indetto per la formazione iniziale degli insegnanti delle scuole; che la domanda di sospensione cautelare, in considerazione delle censure proposte dai ricorrenti appare al Collegio accoglibile”, si accoglie la domanda di sospensione cautelare (dei verbali e degli atti della commissione degli esperti e dell’elenco degli esclusi nei diversi atenei).
Esulta Marcello Pacifico, presidente dell’Anief, proprio in questi giorni impegnato a far partecipare al concorso a cattedra i docenti di ruolo e quelli laureati fino al 2012, esclusi dal ministro Profumo per una evidente violazione del decreto legislativo 294/97.
“Abbiamo denunciato fin da subito – dichiara il presidente del’Anief – le irregolarità nella somministrazione dei test preselettivi, arrivando persino a correggere le correzioni della commissione di esperti universitari nominata con urgenza dal Ministro. Probabilmente il tempo (2 giorni) è stato troppo esiguo per analizzare i test di alcune classi concorsuali, come il cinese, per più della metà errati”.
“Nelle centinaia di pagina di memoria – conclude Pacifico – i nostri legali hanno allegato tutti i quesiti ritenuti sbagliati, mal formulati o ambigui. Ora la selezione può procedere con serenità per tutti coloro che si sono rivolti all’Anief per ottenere giustizia. Nei prossimi giorni, sono attese altre udienze per centinaia di ricorrenti che hanno aderito all’azione giudiziaria collettiva”.