La violazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE è costata al MIUR la condanna al pagamento di oltre 350.000 Euro in favore di 18 docenti precari, tutti iscritti ANIEF, che si sono visti riconoscere non solo il danno da reiterato abuso del lavoro precario perpetrato nei loro confronti, ma anche il diritto a percepire la medesima progressione stipendiale rispetto ai docenti di ruolo. Il nostro sindacato trionfa in tribunale forte di quanto stabilito dalla Corte di Giustizia Europea lo scorso 26 novembre e vede con soddisfazione l'accoglimento delle proprie ragioni grazie alla perizia e alla competenza degli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli, Emilio Magro e Concetta Dinaro.
Il Tribunale del Lavoro di Patti (ME) non ha dubbi e, con 18 sentenze di identico tenore, dà piena ragione ai legali ANIEF ritenendo di dover applicare una sanzione a carico del MIUR con “carattere non soltanto proporzionato, ma altresì sufficientemente energico e dissuasivo per garantire piena efficacia delle norme adottate in attuazione dell'accordo quadro”. Recependo la giurisprudenza della Corte di Cassazione, dunque, il Giudice specifica che “il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno c.d. comunitario, il cui risarcimento appunto, rispetto alla reiterazione dei contratti a t.d. è configurabile come una sanzione ex lege a carico del datore di lavoro” e ha ribadito l'inapplicabilità dell'onere della prova del danno subito a carico del lavoratore “se detto obbligo ha come effetto di rendere praticamente impossibile o eccessivamente difficile l'esercizio, da parte del citato lavoratore, dei diritti conferiti dall'ordinamento dell'Unione”.
Per ogni ricorrente, dunque, i legali ANIEF hanno ottenuto il riconoscimento di ben 12 mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto oltre ad interessi legali a titolo di risarcimento del danno subito e il pagamento degli scatti di anzianità mai riconosciuti durante tutto il lungo periodo di precariato. Da anni il nostro sindacato si batte per la tutela dei diritti fondamentali dei lavoratori della scuola e da anni ricorda al Ministero dell'Istruzione che la violazione di norme imperative derivanti dall'ordinamento comunitario è prassi inaccettabile oltre che illegittima. I Tribunali italiani e sovranazionali ci hanno sempre dato ragione, il MIUR si prepari a rispondere di questi e di altri abusi: l'ANIEF - sindacato che da sempre ha fatto della legalità il proprio vessillo - non si ferma e continuerà a vigilare e rivendicare, in tutte le sedi opportune, pieno rispetto per il lavoratori della scuola.