Finalmente, dopo diverse sentenze delle Corti del lavoro italiane al pagamento di risarcimenti danni da 9.000 a 30.000 euro e condanne alle spese da 500 a 2.000 euro, sempre a carico del Miur, per abuso dei contratti a termine e annullamento delle date apposte ai contratti a tempo determinato, un giudice pugliese accoglie anche le richieste di conversione del contratto a tempo indeterminato.
Il Giudice del lavoro di Trani, Chirone La Notte, con sentenza n. 2262 del 23.4.2012 ha accolto la domanda di conversione a tempo indeterminato del rapporto di lavoro, dichiarando la nullità dei termini apposti sui contratti TD del ricorrente e disponendone l’immissione in ruolo con decorrenza dal 1 aprile 2009. La stessa decisione è stata adottata anche dal Giudice Brudaglio, che con sentenza n. 2296 del 26.4.2012 ha disposto l’immissione in ruolo di un docente precario dalla data del primo contratto TD.
Il merito è dell’équipe dei legali, coordinata dagli avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, che in quest’ultimo anno ha portato avanti con esperienza e professionalità la battaglia legale lanciata in occasione della celebrazione della prima conferenza organizzativa, nel gennaio 2010, a Fondi (LT). Da quel momento, sotto i riflettori della stampa, anche altri sindacati hanno seguito la strada tracciata dall’Anief che, ad oggi, è l’unica ad aver avuto accolti tutti i ricorsi nella cause patrocinate dai propri legali.
Invitiamo, pertanto, i precari al quarto anno di supplenza su posto vacante e disponibile o al terzo anno, in caso di richiesta di recupero degli scatti biennali di anzianità, o ancora con contratto al 30 giugno per recuperare i mesi estivi, a rivolgersi alla nostra struttura territoriale per intraprendere l’iter giudiziale.
I ricorsi possono essere avviati anche dai docenti di ruolo per recuperare le somme spettanti per gli anni pre-ruolo.