Il Tribunale di Torino continua a dar ragione all'ANIEF e ribadisce che la direttiva 1999/70/CE non consente disparità di trattamento, neanche salariale, tra docenti precari e docenti a tempo indeterminato. Grazie all'intervento dell'ANIEF, su ricorso patrocinato dall'Avv. Angelo Maurizio Ragusa, il MIUR è stato nuovamente condannato a riparare alla discriminazione perpetrata e a riconoscere il diritto della nostra iscritta al corretto inquadramento salariale e a percepire gli scatti biennali di anzianità al pari dei colleghi di ruolo.
La richiesta della ricorrente - assistita con professionalità e competenza dall'Avv. Angelo Maurizio Ragusa, legale di fiducia dell'ANIEF sul territorio, e accolta in pieno dal Giudice - verteva sul riconoscimento del diritto a percepire identico trattamento economico rispetto ai colleghi assunti a tempo indeterminato; nello specifico, la docente ha rivendicato sia il diritto a percepire gli scatti biennali di anzianità, sia il diritto ad essere inquadrata nella posizione stipendiale successiva rispetto a quella iniziale in virtù della stipula di una successione di contratti a tempo determinato che superavano i 36 mesi di servizio.
Il Giudice ha rilevato, confermando quanto da anni sostenuto dall'ANIEF, che “la direttiva 1999/70/CE – in particolare la clausola 4 (principio di non discriminazione) dell'allegato Accordo quadro – nonché l'art. 6 del D.Lgs 368/01 non consentono la disparità salariale denunciata” e ha riconosciuto che non sussiste “possibilità alcuna per giustificare la differenziazione con la peculiarità del comparto lavorativo in esame”, concludendo che “Il principio di non discriminazione nel trattamento dei lavoratori a tempo determinato rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato non v'è ragione che trovi applicazione in un settore lavorativo e non in un altro” e disponendo il pieno accoglimento del ricorso con relativa condanna del MIUR al pagamento in favore della nostra iscritta della somma di € 2.523 cui ha aggiunto il pagamento delle spese di lite quantificate in ulteriori € 1.000.
Continuano i successi per l'ANIEF, dunque, in difesa dei diritti negati e nuova sconfitta per il MIUR che ancora si ostina a non riconoscere ai precari pari dignità anche dal punto di vista salariale. L'ANIEF si impegna costantemente per la corretta tutela dei lavoratori e per il rispetto del diritto e della normativa comunitaria e promette di proseguire la propria battaglia in tutte le sedi opportune perché questa e altre discriminazioni a discapito dei lavoratori della scuola possano essere definitivamente superate.