L'ANIEF sbaraglia il MIUR in tribunale e ottiene dal Giudice del Lavoro di Varese una doppia condanna per inadempienza della normativa comunitaria e per erronea apposizione del termine nei contratti stipulati su posto vacante e disponibile. Grazie all'intervento attento e determinato dell'Avv. Anna Maria Ferrara, una nostra iscritta ha ottenuto finalmente giustizia e un congruo risarcimento economico per il danno che il MIUR le ha perpetrato per anni.
Lo Stato italiano non può “giovarsi del proprio inadempimento alla normativa comunitaria”, questo quanto da sempre sostenuto dall'ANIEF e pienamente condiviso dal Giudice che ha riconosciuto il diritto agli scatti biennali di anzianità alla nostra iscritta in quanto “nessuna delle argomentazioni svolte dal Ministero resistente appaiono convincenti per giustificare il fatto che il datore di lavoro non abbia considerato in alcun modo l'anzianità e l'esperienza maturata dal lavoratore assunto a tempo determinato a fini retributivi nei contratti a termine via via succedutisi”.
Inoltre il MIUR, a causa della “pessima abitudine”, da sempre denunciata dall'ANIEF, di stipulare contratti con termine al 30 giugno anche su posti vacanti e disponibili - che la normativa impone di stipulare al 31 agosto di ogni anno - è stato condannato a corrispondere alla ricorrente le mensilità di luglio e agosto “risparmiate” per ben 4 anni consecutivi. L'amministrazione resistente, infatti, a fronte delle precise e circostanziate ragioni addotte dall'ANIEF, “non ha esposto alcun elemento difensivo né allegato elementi idonei a sostenere la legittimità del comportamento tenuto”. Il MIUR è stato, pertanto, condannato al pagamento degli scatti biennali e delle mensilità di luglio e agosto non corrisposti a seguito di ben 4 contratti a tempo determinato erroneamente stipulati al 30/06; a conti fatti il risarcimento in favore della nostra iscritta ammonta a circa 12.400 Euro, oltre alla condanna alle spese di lite a carico del MIUR liquidate in complessivi 2.000 Euro.
La soluzione della controversia, con piena ragione alle tesi sostenute dall'ANIEF, è stata agevolmente raggiunta attraverso l'immediata applicazione del principio di non discriminazione sancito dalle direttive comunitarie e il pieno rispetto della normativa interna in materia di conferimento di incarichi a tempo determinato su posti non ricoperti da alcun titolare. La conclusione era d'obbligo: l'ANIEF ha nuovamente vinto in tribunale perché continua a difendere con forza e determinazione i diritti dei docenti precari e a imporre al MIUR il pieno rispetto della normativa interna e eurounitaria.