A poche ore dall’udienza in Corte di Giustizia Europea, l'ANIEF continua ad affermare il suo primato di sindacato con il maggior numero di sentenze ottenute negli ultimi mesi che riconoscono il diritto alla stabilizzazione dei precari: il Tribunale di Trani, con tre distinte sentenze emesse negli ultimi giorni, dà piena ragione al nostro legale Avv. Michele Ursini e riconosce 65.000 Euro di risarcimento del danno in favore dei ricorrenti e il diritto di una nostra iscritta alla conversione del contratto di lavoro da tempo determinato a tempo indeterminato a far data dall'a.s. 2008/2009 per l'illecita reiterazione dei contratti a termine che il MIUR aveva stipulato con lei sin dal 2004.
L'ANIEF continua a far stabilizzare i precari della scuola con almeno 36 mesi di servizio su posto vacante e disponibile; l'ulteriore sentenza del Tribunale di Trani non fa che confermare quanto da sempre sostenuto dal nostro sindacato e riconosce il pieno diritto di un'altra nostra iscritta alla stabilizzazione del contratto di lavoro ordinando al MIUR “di riammettere immediatamente in servizio la ricorrente, con conseguente ricostruzione della carriera i fini previdenziali, pensionistici, di anzianità e retributivi e di risarcirle il danno in misura pari ad “un'indennità onnicomprensiva” di 9 “mensilità dell'ultima retribuzione globale di fatto”, maggiorata degli accessori di legge”.
La ricorrente, docente precaria che da ben 10 anni lavorava con contratti a termine al servizio del Ministero dell'Istruzione, ha finalmente ottenuto ragione grazie all'intervento dell'ANIEF e ottenuto il giusto riconoscimento del suo diritto ad essere stabilizzata; in sentenza, infatti, il Giudice dà piena ragione al nostro sindacato e rileva che “se la parte ricorrente fosse stata dipendente di un’impresa “privata”, le conseguenze di tale incredibile reiterata sequela contrattuale, in forza del D. Lgs. 368/2001, sarebbero state talmente ovvie che nessuno avrebbe contestato il suo buon diritto ad essere “stabilizzata”, in quanto – a parte la mancata indicazione, nei documenti negoziali, delle ragioni legittimanti l’apposizione del termine – la ripetuta sottoscrizione dei contratti di cui si discute sarebbe stata di per sé sufficiente, per un verso, a documentare l’esistenza, nella specie, di esigenze “strutturali” e per nulla provvisorie e, per altro verso, il palese abuso di tale tipologia contrattuale da parte del datore di lavoro”.
Altre due sentenze ottenute dall'ANIEF presso il medesimo tribunale riconoscono ai ricorrenti un cospicuo risarcimento del danno subito per l'illecita reiterazione dei plurimi contratti a termine, condannando il MIUR anche “a ricostruire agli effetti giuridici ed economici tutti, la carriera professionale dell'odierna parte ricorrente, con la corresponsione delle risultanti differenze retributive, in uno agli accessori di legge sulle somme dovute”.
L'ANIEF ricorda a tutti i lavoratori della scuola con più di 36 mesi di servizio su posto vacante e disponibile, che da anni versano nella condizione di precari, che è ancora possibile ricorrere scrivendo a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per ottenere le istruzioni operative e poter finalmente ottenere giustizia.