Con l’ordinanza n. 101/14, la Corte costituzionale rigetta il ricorso di un privato e in parte lo dichiara inammissibile richiamandosi alla precedente sentenza n. 146/2013 con cui aveva ribadito che il principio di non discriminazione richiamato dalla normativa europea esige la comparabilità tra i diritti del personale a tempo indeterminato e determinato, e non come nel caso di specie. Comunque sul tema deciderà la Corte di giustizia europea dopo la messa in mora dello Stato italiano.
Mentre presso quasi tutti i tribunali del lavoro, infatti, con diverse conferme già in appello, sono attribuiti gli scatti di anzianità ai precari con almeno tre anni di servizio nella misura di una mensilità per ciascun anno di precariato, Anief ricorda come la mancata risposta in termini di adeguamento della normativa interno al diritto dell’Unione oggetto deLla messa in mora dello Stato italiano del 20 novembre 2013 da parte della Commissione, porterà l’Italia, d’ufficio, probabilmente già la prossima estate in Corte di giustizia europea. Per aderire ai ricorsi al giudice del lavoro, bisogna andare al seguente link o scrivere una mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Il comunicatosulla sentenza n. 146/2013
Il comunicato sulla messa in mora dello Stato italiano
La denuncia dalle pagine di Repubblica