Lo stop dal lavoro si deve all'esclusione del Consiglio di Stato dalle Graduatorie ad esaurimento dei maestri diplomati prima del 2002, alla pari dei laureati in Scienze della formazione primaria e degli abilitati TFA e PAS: l’astensione sarà riservata ai primi due giorni degli scrutini assegnati da ciascuna scuola e non riguarderà, quindi, l'intera giornata; è escluso che il personale docente della scuola dell'infanzia possa aderire, perché non svolge scrutini. Anche il personale Ata potrà scioperare, anch'esso solo in relazione ai momenti in cui si svolgono gli scrutini. Tra i motivi della mobilitazione figura anche la necessità di garantire aumenti dignitosi nel nuovo contratto. L’adesione ai giorni di sciopero potrebbe determinare diversi problemi: per legge, infatti, chi sciopera non può essere sostituito. Poiché lo scrutinio si svolge secondo il principio del collegio perfetto, ovvero alla presenza degli insegnanti di tutte le materie e non essendo possibile sostituire chi sciopera, basterà l’adesione all’agitazione di un solo docente per costringere il preside a rinviare lo scrutinio. Il 23 marzo si replica, con una manifestazione nazionale a Roma, nel giorno dell'insediamento delle nuove Camere.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): La protesta nazionale intende sensibilizzare il Governo e l’amministrazione scolastica per l'approvazione di un decreto legge urgente che riapra per l’ultima volta le GaE e per giungere alla firma di un contratto collettivo nazionale che recuperi almeno l'aumento dell'inflazione, senza oneri aggiuntivi e garantisca la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo su una serie di disposizioni tra cui la ricostruzione di carriera.
Prende ufficialmente il via una nuova stagione di mobilitazioni e scioperi nella scuola. Si parte nei prossimi giorni, con lo sciopero di tutto il personale, proclamato dall’Anief, da svolgere durante le ore degli scrutini invernali (previsti dal 29 gennaio al 12 febbraio). L’agitazione è stata decisa per dare una risposta concreta del personale contro il contratto-farsa, che dopo quasi dieci anni di attesa porterà aumenti ridicoli e probabilmente anche norme peggiorative, e l'esclusione dei diplomati magistrale dalle GaE, alla pari dei laureati in Scienze della formazione primaria e degli abilitati TFA e PAS.
Lo stop dal lavoro sarà esclusivamente riservato ai primi due giorni degli scrutini assegnati da ciascuna scuola (ognuna ha facoltà di svolgerli in giorni diversi); non riguarderà, quindi, l'intera giornata ed è escluso che il personale docente della scuola dell'infanzia possa aderire, perché non svolge scrutini. Anche il personale Ata potrà scioperare, anch'esso solo in relazione ai momenti in cui si svolgono gli scrutini.
L’adesione ai giorni di sciopero potrebbe determinare diversi problemi. Per legge, infatti, chi sciopera non può essere sostituito. Poiché lo scrutinio deve avvenire secondo il principio del collegio perfetto, ovvero alla presenza degli insegnanti di tutte le materie e non essendo possibile sostituire chi sciopera, basterà l’adesione all’agitazione di un solo docente per costringere il preside a rinviare lo scrutinio. Inoltre, il preside non ha facoltà di spostare lo scrutinio lo stesso giorno ma necessariamente in giorno diverso da quello in cui il docente assente ha deciso di scioperare.
È già stata inoltre proclamata un'ulteriore giornata di sciopero nazionale, destinato sempre al personale docente, Ata ed educativo a tempo determinato e indeterminato, per il prossimo 23 marzo, in occasione dell'insediamento delle nuove Camera: in quella stessa giornata è prevista una mobilitazione nazionale a Roma, a cui parteciperanno anche altri sindacati.
Alla base della protesta ci sono una serie di motivazioni: dalla necessità di garantire aumenti dignitosi a docenti e personale Ata con il prossimo contratto, al momento per tanti docenti e Ata lontani anche degli 85 euro lordi promessi, al quale sono state al momento riservate risorse insufficienti, all’esigenza di inserire nelle graduatorie ad esaurimento tutti gli abilitati (laureati in Scienze della formazione primaria, diplomati magistrale; abilitati TFA, PAS e altri ancora) tramite l’approvazione di un decreto ad hoc che garantisca anche il mantenimento definitivo del ruolo ai ricorrenti assunti a tempo indeterminato con riserva, investiti dalla sentenza dell’adunanza plenaria del Consiglio di Stato n. 11/2017.
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal, ricorda che “la protesta nazionale intende sensibilizzare il Governo e l’amministrazione scolastica per l'approvazione di un decreto legge urgente che riapra per l’ultima volta le Graduatorie ad esaurimento. Ma anche per giungere alla firma di un contratto collettivo nazionale che recuperi almeno l'aumento dell'inflazione, senza oneri aggiuntivi e garantisca la parità di trattamento tra personale precario e di ruolo su una serie di disposizioni tra cui la ricostruzione di carriera”.
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