Peccato che si tratti di una pratica che spetta, da prassi e per legge, agli enti previdenziali. Tra l’altro, anche in questa occasione, al lavoro aggiuntivo non corrisponde un adeguamento dell’organico che invece nell’ultimo decennio ha visto perdere diverse decine di migliaia di unità a livello nazionale, a seguito del dimensionamento scolastico e alle cicliche operazioni di spending review a cui non si è sottratto nemmeno l’ultimo Governo. In questi giorni l’Ambito territoriale di Pescara ha convocato il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi ed alcune unità di personale amministrativo ad una serie di incontri formativi, per la gestione telematica delle pratiche pre-pensionistiche, presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Anief ha verificato che l’adempimento – con sistema cosiddetto “passweb ed utile per la gestione delle cessazioni del personale scolastico - deriva da un accordo sottoscritto lo scorso anno dall’Usr Abruzzo e l’Inps.
L’adempimento per le segreterie abruzzesi consiste nel verificare la posizione assicurativa e previdenziale dei dipendenti interessati, la verifica, l’integrazione e correzione di eventuali mancanze o errori relativamente a servizi, retribuzioni (a partire dal 1993 e fino al 31.08.2018), pratiche di riscatto, ricongiunzione, ecc. È anche richiesta la certificazione dei dati in modo irreversibile. Inoltre, il personale Ata della scuola è chiamato a verificare anche alcuni decreti di riscatto o ricongiunzioni relativi a periodi assicurativi già riconosciuti che potrebbero non essere presenti tra gli atti della scuola, perché depositati presso altri enti.
Marcello Pacifico (Anief-Cisal): Chiediamo l’immediato annullamento dell’accordo Inps-Usr Abruzzo e che anche per le scuole pescaresi ed abruzzesi sia sufficiente il solo uso delle funzioni Sidi (attualmente non attive per l’Abruzzo) come per il resto delle scuole italiane. Viene poi da chiedersi come mai l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Abruzzo è stato così solerte a stipulare tale accordo, dal momento che in passato altre indicazioni dell’amministrazione centrale hanno ricevuto un trattamento meno solerte”. Il dubbio è che non vi sia adeguata connessione, ovvero eccessiva discrezionalità, tra le indicazioni del Miur e le attuazioni condotte dai vari Usr. È giunto il momento di cambiare rotta. Come Anief chiediamo formalmente all’Usr di ritirare la Nota 323 del 23 gennaio scorso e un adeguamento alla Nota Miur 171 del 24 gennaio che disciplina la materia a livello nazionale precisando che le attività di accertamento del diritto a pensione, per i pensionamenti del 2018, sono di competenza dell’ente previdenziale.
Crescono in modo esponenziale i carichi di lavoro delle segreterie scolastiche. La scorsa estate si è riusciti ad assegnare loro pure le verifiche sulle vaccinazioni degli alunni, quando sarebbe bastato rivolgersi alle Asl; stavolta si scarica sul personale amministrativo della scuola l’onere di andare a verificare la corrispondenza tra le dichiarazioni dei servizi svolti ai fini del pensionamento del personale. Peccato che si tratti di una pratica che spetta, da prassi e per legge, agli enti previdenziali. Tra l’altro, anche in questa occasione, al lavoro aggiuntivo non corrisponde un adeguamento dell’organico che invece nell’ultimo decennio ha visto perdere diverse decine di migliaia di unità a livello nazionale a seguito del dimensionamento scolastico e alle cicliche operazioni di spending review a cui non si è sottratto nemmeno l’ultimo Governo.
Quest’ultimo adempimento è stato formalizzato, in particolare, in Abruzzo, dove proprio in questi giorni l’Ambito territoriale di Pescara ha convocato il Direttore dei Servizi Generali e Amministrativi ed alcune unità di personale amministrativo ad una serie di incontri formativi, per la gestione telematica delle pratiche pre-pensionistiche, presso l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. Anief ha verificato che l’adempimento – cosiddetto con sistema “passweb ed utile per la gestione delle cessazioni del personale scolastico” - deriva da un accordo sottoscritto lo scorso anno dall’Usr Abruzzo e l’Inps. Tale intesa, dopo un primo momento di stallo, sembrava fosse decaduta, invece adesso si sta portando avanti.
L’Accordo comporta condizioni di lavoro non univoche per il personale, con maggiori e gravosi compiti per il profilo professionale amministrativo, in primis per i Dsga convocati agli incontri formativi. Inoltre, prevede l’assunzione di responsabilità in capo ai dirigenti scolastici, oltre che agli stessi Dsga, che attesteranno la corrispondenza al vero, di quanto già presente a sistema e di quello che verrà eventualmente integrato. L’adempimento consiste nel verificare la posizione assicurativa e previdenziale dei dipendenti interessati, già presente a sistema, per effetto di “migrazioni” dati tra enti da altri sistemi o forse direttamente inseriti da altro personale; quindi la verifica, l’integrazione e correzione di eventuali mancanze o errori relativamente a servizi, retribuzioni (a partire dal 1993 e fino al 31.08.2018), pratiche di riscatto, ricongiunzione e altro; infine è richiesta la certificazione dei dati in modo irreversibile.
Ma non è finita. Perché il personale Ata della scuola abruzzese è chiamato a verificare anche alcuni decreti di riscatto o ricongiunzioni relativi a periodi assicurativi già riconosciuti che potrebbero non essere presenti tra gli atti della scuola, perché depositati presso altri enti, come l’Ambito territoriale: in tal caso, andrebbe richiesta la scansione degli atti o il ritiro in copia. Infine, nel volgere di pochi giorni, bisognerebbe diventare competenti ed utilizzare un nuovo software, utile a riconoscere eventuali errori o mancanze di dati informativi al sistema, a ricostruire retribuzioni presenti, comprensive di competenze fisse ed accessorie, ad individuare e a richiedere atti mancanti alle scuole, perché depositati presso altri uffici. Solo che la formazione realizzata dall’Inps, con tempi e modalità tutt’altro che approfondite, è stata assolutamente insufficiente per assicurare il corretto adempimento della nuova procedura e ciò espone il personale pensionando a probabili errori nel calcolo della pensione.
Tali compiti, derivanti dall’accordo INPS/USR Abruzzo sono finalizzati a “razionalizzare e semplificare le attività di sistemazione delle posizioni assicurative e a definire correttamente i trattamenti pensionistici” come da Nota prot. n. 323 del 23.1.2018 dell’USR per l’Abruzzo. Contrariamente, i compiti per la quasi totalità delle altre scuole italiane sono quelli comunicati dalla Nota Miur prot. n. 171 del 24.1.2018 che si riporta per estratto: “sono disponibili le nuove funzioni SIDI per l’invio all’INPS dei servizi pre-scuola” e tale nota precisa che in base alle circolari INPS n. 4 del 17/1/2018 e alla nota Miur n. 3372 del 19/1/2018, “le attività di accertamento del diritto a pensione, per i pensionamenti del 2018, passano all’ente previdenziale”.
Nel confronto tra gli adempimenti per le scuole, uno derivante dall’accordo Inps-Usr Abruzzo e l’altro stabilito dal Ministero dell’Istruzione attraverso il SIDI, il sistema telematico di gestione dati, non può sfuggire la grande discrepanza per il maggior peso e responsabilità relativi ai compiti dati alle scuole abruzzesi, trasferiti da un ente ad un altro (scuola) in base ad un atto stipulato d’imperio e senza che nessuno abbia chiesto il parere di chi è chiamato ora a lavorare queste pratiche.
“Premesso questo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – come sindacato chiediamo l’immediato annullamento dell’accordo Inps-Usr Abruzzo e che anche per le scuole pescaresi ed abruzzesi sia sufficiente il solo uso delle funzioni Sidi (attualmente non attive per l’Abruzzo) come per il resto delle scuole italiane. Viene poi da chiedersi come mai l’Ufficio Scolastico Regionale dell’Abruzzo è stato così solerte a stipulare tale accordo, dal momento che in passato altre indicazioni dell’amministrazione centrale hanno ricevuto un trattamento meno solerte”.
“Il dubbio è che non vi sia adeguata connessione, ovvero eccessiva discrezionalità, tra le indicazioni del Miur e le attuazioni condotte dai vari Usr. È giunto il momento di cambiare rotta. Come Anief - conclude Pacifico – chiediamo formalmente all’Usr di ritirare la Nota 323 del 23 gennaio scorso e un adeguamento alla Nota Miur 171 del 24 gennaio che disciplina la materia a livello nazionale precisando che le attività di accertamento del diritto a pensione, per i pensionamenti del 2018, sono di competenza dell’ente previdenziale”.
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