Accolto senza riserve il ricorso ANIEF avverso le determinazioni poste in essere dal MIUR che ha vietato a una docente precaria pluriabilitata, nel corso dei precedenti aggiornamenti delle graduatorie, la facoltà di spostare il bonus SSIS di 24 punti da una graduatoria all'altra. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli ottengono un nuovo determinante successo a conferma che la scelta della classe di concorso in cui far valere il bonus SSIS è demandata alla volontà dell'interessato e il MIUR impedisce di porre in essere questa libera scelta in aperto contrasto con la normativa primaria di riferimento.
Anche il Tribunale partenopeo, dunque, si uniforma all'ormai prevalente giurisprudenza ottenuta dai legali ANIEF presso i tribunali del lavoro di tutta Italia: l'Avv. Michele Speranza, legale di riferimento dell'ANIEF sul territorio, ci trasmette una nuova sentenza di pieno accoglimento che conferma a chiare lettere che la normativa sull'argomento non lascia spazio alle libere interpretazioni poste in essere dal MIUR e che “nessun elemento testuale legittima l'interpretazione secondo la quale in sede di aggiornamento delle graduatorie permanenti, non sia possibile procedere allo spostamento dei 24 punti, già attribuiti, da una graduatoria ad un'altra in presenza di una tabella valutativa che demanda comunque alla volontà dell'interessato la scelta della classe di concorso cui indirizzare il punteggio aggiuntivo”.
L'ulteriore sconfitta del MIUR in tribunale contro le tesi da sempre sostenute dall'ANIEF valgono la condanna al pagamento delle spese di giudizio quantificate in 1.100 Euro oltre accessori. Vedremo se il Ministero dell'Istruzione, dimostrando per una volta di aver “imparato la lezione” impartita dall'ANIEF, opererà nel modo corretto all'atto del prossimo aggiornamento 2014/2017 consentendo ai docenti pluriabilitati di poter gestire liberamente il bonus SSIS di 24 punti. In caso contrario i nostri legali continueranno a far valere in giudizio le ragioni dei docenti precari chiedendo prontamente ai Giudici di intervenire in modo da ristabilire la legalità.