Nuova vittoria ANIEF per lo spostamento dei 24 punti SSIS: anche il Tribunale di Sassari si uniforma alle tante sentenze dei tribunali del lavoro già ottenute dal nostro sindacato e conferma che il MIUR non può negare ai docenti pluriabilitati il diritto alla scelta della classe di concorso in cui attribuire il bonus SSIS. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, avvalendosi della preziosa collaborazione dei nostri legali sul territorio, ottengono piena ragione per l'ANIEF e la condanna del MIUR a confermare in via definitiva il diritto all'immissione in ruolo della nostra iscritta maturato sin dall'a.s. 2011/2012 proprio in virtù dello spostamento del punteggio SSIS nella classe di concorso di interesse.
Determinante sentenza ottenuta grazie all'ottimo lavoro del nostro legale sul territorio, Avv. Marcello Frau, che conferma senza riserve quanto da sempre sostenuto dall'ANIEF: il MIUR non può imporre ai docenti pluriabilitati, in possesso di abilitazioni “a cascata”, la classe di concorso in cui attribuire il bonus SSIS di 24 punti. Accogliendo senza riserve il ricorso proposto dal nostro sindacato, il Giudice del Lavoro richiama esplicitamente la Sentenza n. 41/2011 della Corte Costituzionale ottenuta dall'ANIEF, e ribadisce che “nella trasformazione delle graduatorie permanenti in graduatorie ad esaurimento non muta la scelta originaria del legislatore di operare la scelta dei docenti cui attribuire le cattedre e le supplenze secondo il criterio del merito. L'aggiornamento periodico di dette graduatorie, alle cadenze di legge, è finalizzato all'inserimento da parte di docenti già iscritti di ulteriori eventuali titoli e servizi al fine di progredire nelle graduatorie medesime. Il divieto, quindi, di spostare il punteggio posseduto da una graduatoria ad altra per i docenti già iscritti nelle stesse si pone in contrasto con la finalità legislativa, così autorevolmente interpretata in conformità al dettato costituzionale”.
Soddisfacente vittoria per l'ANIEF, dunque, che obbliga nuovamente il MIUR al pieno rispetto della Costituzione con l'obbligo di riconoscere alla nostra iscritta il diritto all'immissione in ruolo in base al merito e al punteggio posseduto così come determinato nel pieno rispetto della normativa vigente. Il Ministero soccombente si è visto condannare anche al pagamento delle spese di giudizio liquidate in 1.500 Euro oltre IVA e CPA.