Nuovo successo ANIEF presso il Giudice del lavoro di Modena che conferma l'assoluta valutabilità ai fini del punteggio nelle Graduatorie a Esaurimento del servizio militare prestato non in costanza di nomina. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, coordinando i nostri legali sul territorio, portano a segno una nuova vittoria ANIEF contro il MIUR condannato alla modifica delle graduatorie precedentemente pubblicate con l'attribuzione del punteggio spettante al ricorrente.
La professionalità e l'esperienza dei legali ANIEF Massimo Menenti e Irene Lo Bue, continua a fare la differenza in tribunale con una sentenza di pieno accoglimento che non lascia dubbi sul diritto che il MIUR si ostina a negare nei periodici decreti di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento. Il Giudice, infatti, richiama in sentenza l'art. 485 del D. Lgs. 297/94 e ribadisce che “nella sua formulazione letterale la disposizione non prevede alcuna limitazione circa il momento in cui il servizio militare (o civile) è prestato” e conviene che per essere valutato è sufficiente che il servizio di leva sia stato svolto in possesso del titolo di studi valido per l'insegnamento.
Come da sempre sostenuto dall'ANIEF, il Giudice riconosce che la ratio della norma “è quella di impedire che lo svolgimento del servizio militare (o civile) sia di ostacolo all'incarico di docenza, impedendolo o comunque ritardandolo” e constata che il ricorrente “ha diritto al riconoscimento del punteggio richiesto, pari a dodici punti, ulteriore rispetto a quello già riconosciuto essendo l'art. 2/6 D.M. n. 44/11 illegittimo sul punto”.
Le ormai numerose determinazioni dei tribunali del lavoro, che continuano a confermare le tesi ANIEF sull'argomento, dovrebbero far meditare il Ministero dell'Istruzione in modo da provvedere, nell'imminente decreto di aggiornamento delle Graduatorie a Esaurimento, a una revisione radicale delle proprie posizioni sul punto. In caso contrario, il nostro sindacato annuncia già da ora piena disponibilità ad affiancare quanti vedranno lesi i propri diritti e a proseguire il contenzioso nei competenti tribunali in modo da ottenere, ancora una volta, rispetto e giustizia per i lavoratori precari della scuola.