Mentre il Governo Renzi “gioca” con la vita dei docenti precari, l'ANIEF dà scacco matto al MIUR in tribunale e ottiene l'immissione in ruolo retrodatata al 2009 o al 2010 in favore di ben 25 docenti precari con conseguente diritto a usufruire liberamente della mobilità territoriale e del trattamento economico più favorevole per gli immessi in ruolo 2009. La squadra dei legali ANIEF, capitanata magistralmente dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, conclude degnamente il contenzioso iniziato nel 2011 contro le “code della vergogna” e ottiene anche la condanna del Ministero dell'Istruzione al pagamento del risarcimento del danno in favore dei ricorrenti per “lite temeraria”.
Da docenti precari inseriti “in coda” nel biennio 2009/2011 dalla pervicace ostinazione del MIUR a docenti con contratto di lavoro a tempo indeterminato retrodatato al 2009 o al 2010 grazie all'azione legale promossa dall'ANIEF nei tribunali del Lavoro di tutta Italia. Questa la differenza ottenuta dall'agguerritissima squadra di legali ANIEF che negli ultimi mesi ha portato a segno ben 25 vittorie a discapito del Ministero dell'Istruzione. I Tribunali del Lavoro di tutta Italia, interessati dal ricorso volto all'inserimento “a pettine” promosso dal nostro sindacato, hanno dato piena ragione ai nostri iscritti, ponendo fine al loro lungo periodo di precariato e imponendo al MIUR l'immediata immissione in ruolo retrodatata con il conseguente riconoscimento in loro favore del trattamento giuridico ed economico spettante.
L'ANIEF rende onore e merito ai legali che hanno composto la formidabile squadra vincente che, negli ultimi mesi, ha ottenuto le sentenze positive che hanno contribuito a porre fine al lungo periodo di precariato dei nostri iscritti, con particolare riferimento allo straordinario lavoro svolto dagli Avvocati Irene Lo Bue, che con nove sentenze ottenute nel giro di pochi giorni mette in ginocchio il MIUR presso il Tribunale di Modena e dà piena conferma della sua straordinaria professionalità; Salvatore Russo, che fa poker d'Assi ottenendo quattro sentenze di pieno accoglimento presso i Tribunali di Roma, Pistoia e Lucca e dà nuova prova della sua indiscussa competenza a tutela dei docenti precari; Ida Mendicino e Donatella Longo, che con due sentenze ottenute presso i Tribunali di Paola (CS) e Castrovillari (CS) confermano la loro imbattibilità contro il MIUR presso i tribunali della provincia di Cosenza; Francesca Picone che, tutelando i diritti di una nostra iscritta, fa magistralmente condannare il MIUR per lite temeraria presso il Tribunale di Agrigento; Guglielmo Abbate, che ottiene la prima soddisfacente vittoria ANIEF presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE); Michele Ursini, che conferma la sua indiscussa professionalità presso il Tribunale di Bari; Francesca Marcone e Manuela Pirolozzi, che hanno ottenuto piena ragione per una nostra iscritta presso il Tribunale di L'Aquila; Giovanni Rinaldi, con una schiacciante vittoria ottenuta presso il Tribunale di Asti; Fortunato Niro, che ribalta l'orientamento precedente del medesimo tribunale e fa condannare il MIUR presso il Tribunale di Trieste; Tiziana Sponga, che dà conferma del suo sempre ottimo lavoro presso il Tribunale di Bologna; Maria Adamo, con la vittoria ottenuta per l'ANIEF presso il Tribunale di Marsala; Michele Speranza, ormai avvezzo a battere il MIUR ottenendone nuovamente la condanna per lite temeraria presso il Tribunale di Napoli; Marco di Pietro, che agisce con perizia per conto del nostro sindacato e prosegue le vittorie a tutela dei diritti dei precari presso il Tribunale di Catania.
Tutte vincenti le azioni legali dell'ANIEF portate avanti in questi anni, dunque, con conseguente piena sconfitta delle Amministrazioni resistenti che volevano relegare “in coda” i diritti costituzionali. Che il Governo e MIUR si preparino: l'ANIEF si dichiara pronta nuovamente e fin da subito a schierare la propria squadra di legali a tutela dei diritti dei lavoratori della scuola in caso dovesse essere perpetrato qualunque abuso nei loro confronti. L'imperativo categorico per il nostro sindacato è uno solo: diritto e merito non possono e non devono essere mai sacrificati.