Il Consiglio di Stato con parere interlocutorio reso in data 21 aprile 2010, n. 426/2009 e trasmesso il 17 maggio 2010 accoglie la richiesta di sospensione cautelare del D. M. 42/2010, laddove si richiedeva l’inserimento a pettine e non in coda nelle altre tre province scelte dal docente all’atto dell’ultimo aggiornamento.
Ovviamente questo primo parere interlocutorio su ricorso presentato dall’avv. Ferreri direttamente alla segreteria del Consiglio di Stato, su memoria predisposta gratuitamente dagli altri legali dell’ANIEF, avv. Ganci e Miceli - che avevano patrocinato i ricorsi al TAR e avevano ottenuto il commissariamento del MIUR - anche per le altre migliaia di ricorrenti - iscritti all’ANIEF - al Presidente della Repubblica, conferma la legittimità della tesi rivendicata e difesa dall’ANIEF da tre anni, e infonde fiducia nella ricerca di un diritto che costerà gravi danni all’erario per colpa di un’ostinata resistenza dell’amministrazione. Tutti i docenti iscritti all’ANIEF, infatti, ricorrenti al tribunale amministrativo e al Presidente della Repubblica, nel caso di esito positivo del ricorso che è in questo momento pendente alla corte costituzionale, potranno successivamente vantare il diritto all’immissione in ruolo o al mancato stipendio o punteggio percepito.
Questo giudizio conferma ancora una volta come il legislatore sia intervenuto illegittimamente per condizionare l’esito di un processo in corso e come l’ipotesi di introduzione di un sistema di reclutamento penalizzante la mobilità professionale - come di recente ancora richiesto dalla regione Piemonte - sia contro l’interesse delle famiglie, contro il merito, contro il libero accesso al lavoro nella pubblica amministrazione, contro la nostra Costituzione.
Tutti i ricorrenti-soci ANIEF riceveranno presto nuove comunicazioni sullo stato dei ricorsi pettine contro le code incostituzionali.