L'ANIEF continua a vincere contro il MIUR e a far immettere in ruolo i ricorrenti Pettine; soddisfazione piena in Tribunale per i nostri legali Fabio Ganci e Walter Miceli: altri quattro docenti immessi in ruolo e MIUR condannato a sanare l'ingiustizia perpetrata nei confronti dei ricorrenti Pettine ANIEF.
Le notizie degli ultimi giorni ci riportano ancora vittorie in Tribunale per i nostri iscritti: presso il Tribunale di Chieti l'Avv. Francesca Marcone continua la felice serie di successi e ottiene un'altra immissione in ruolo a far data dal 1° settembre 2010 con condanna alle spese per il MIUR per 1900€.
Anche in Sicilia l'ANIEF continua a mietere successi: il Giudice del Tribunale di Marsala (TP), riconosce le ragioni sostenute con dovizia dall'Avv. Maria Adamo, legale territoriale dell'ANIEF, e decreta altre due immissioni in ruolo per i suoi assistiti. Ancora una volta l'ANIEF ottiene soddisfazione e vittoria piena.
A Torino il MIUR ha tentato di insinuare il dubbio che il diritto all'immissione in ruolo della nostra iscritta potesse dipendere dalla contestuale e analoga collocazione “a pettine” degli altri docenti inseriti “in coda”. Anche in questa occasione gli Avv.ti Fabio Ganci, Walter Miceli e Angelo Maurizio Ragusa, hanno ottenuto piena ragione smontando con dovizia questo ultimo, strenuo, tentativo portato avanti dall'Amministrazione; il Giudice ha considerato “suggestivo” tale argomento decretando che esso, ovviamente, “non può essere proficuamente seguito” in quanto una simile prospettiva risulta ”del tutto ipotetica ed eventuale e, soprattutto, non può da sola interdire – rimettendolo e condizionandolo al possibile e non attuale contegno di altri soggetti – l’esercizio di un diritto soggettivo pieno, posto altresì che (assai significativamente) non risulta affatto provato che tutti coloro che il M.I.U.R. pretenderebbe di inserire “a pettine” abbiano proposto ricorso innanzi al T.A.R. e abbiano chiesto di essere così inseriti nella graduatoria a esaurimento”.
Il Giudice, quindi, ha giustamente ricordato, come sostenuto da sempre dall'ANIEF, che “il fatto stesso che il Giudice amministrativo abbia (incontestatamente) investito della questione il Giudice ordinario del lavoro, lascia evidentemente intendere che, nella fattispecie, si fa questione di diritti soggettivi e che, di conseguenza, assume rilevanza nel presente giudizio unicamente il momento lesivo di tali diritti (corrispondente all’inserimento della ricorrente “in coda” anziché “a pettine”) e non possono perciò essere presi in considerazione profili ulteriori e di per sé riguardanti, per così dire, la ‘ricostruzione’ di una nuova (e, perdipiù, del tutto virtuale) graduatoria”.
Smontati alla radice anche questi ultimi, “suggestivi” tentativi del MIUR di negare le ragioni dell'ANIEF, il Giudice ha, quindi, accertato e dichiarato per l'ennesima volta il diritto della ricorrente “a essere assunta in ruolo dal M.I.U.R. a far data dal 1°/09/2009”. Condannando il MIUR al pagamento di 1.800 € di spese di lite.
Il Mancato inserimento a pettine di tutta la coda, inutilmente paventato dal MIUR, ha scongiurato il rischio della risoluzione dei contratti a tempo indeterminato già stipulati in favore di docenti con punteggio più basso; prospettiva quest'ultima che non sarebbe stata evitabile se, come avventatamente avevano chiesto alcuni controinteressati mal consigliati, fosse stata inserita a pettine tutta la coda con conseguente ovvia riformulazione di tutte le operazioni di immissione in ruolo già espletate.
L'ANIEF e i suoi legali proseguono, invece, la loro strada verso il completo e totale soddisfacimento delle giuste aspettative dei propri iscritti non pregiudicando i diritti di nessun altro insegnante. Agendo in giudizio contro la “coda della vergogna”, il nostro sindacato ha vinto una battaglia di civiltà giuridica a tutela di tutti i docenti che credono ancora nel principio di legalità.