Arriva la prima sentenza definitiva sui ricorsi pettine ANIEF in Toscana: il Tribunale di Prato accoglie senza riserve il ricorso patrocinato dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli e conferma il diritto all'immissione in ruolo in base al merito dalle graduatorie 2009/2011. MIUR nuovamente sconfitto e obbligato dall'ANIEF al rispetto della Costituzione.
L'Avv. Simona Fabbrini, che con professionalità e sempre attenta partecipazione si occupa dei nostri iscritti sul territorio, ottiene il sì definitivo da parte del Giudice del Lavoro di Prato – più rapido e solerte rispetto agli altri Fori della regione – e ristabilisce il giusto diritto all'immissione in ruolo di una nostra iscritta a far data dal 1° settembre 2009. Con una chiara e puntuale ricostruzione della “vicenda pettine”, il Giudice ribadisce senza ombra di dubbio, così come da sempre sostenuto dall'ANIEF, che il D.M. 42/09 e le relative graduatorie 2009/2011 dell'AT di interesse della ricorrente risultano illegittimi e devono essere disapplicati.
Il Giudice rileva, infatti, che “si tratta di disposizioni emesse dal M.I.U.R. in violazione del disposto della sentenza del T.a.r. Lazio n. 10809/2008, poi confermata dal Consiglio di Stato con sentenza n. 2486 del 27.04.2011” e richiama la sentenza della Corte Costituzionale ottenuta dall'ANIEF ricordando che “la Consulta ha ritenuto che la predetta disposizione fosse in contrasto con l’art. 3 della Cost., in quanto “utilizzando il mero dato formale della maggiore anzianità di iscrizione nella singola graduatoria provinciale per attribuire al suo interno la relativa posizione, introduce una disciplina irragionevole che - limitata all’aggiornamento delle graduatorie per il biennio 2009-2011 – comporta il totale sacrificio del principio del merito”.
Nonostante le lungaggini e i ritardi registrati nei tribunali di tutta la Toscana, la nostra iscritta ha finalmente ottenuto quanto il MIUR sin dal 2009 le aveva negato: il contratto a tempo indeterminato che le sarebbe spettato in base al punteggio posseduto e alla corretta posizione in graduatoria. Ancora una volta l'ANIEF vince in tribunale e impone al MIUR il rispetto del merito e della Costituzione; MIUR soccombente condannato anche al pagamento di 1.200 Euro per le spese di giudizio.