Altre tre docenti precarie ottengono l'aspirata immissione in ruolo dalle graduatorie 2009/2011 grazie ai ricorsi patrocinati dall'ANIEF contro le “code della vergogna”. Ancora una volta il nostro sindacato ottiene giustizia in favore dei propri iscritti. MIUR sconfitto dall'azione legale coordinata dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli e condannato a un totale di 13.800 Euro di spese di giudizio.
Il Tribunale di Bologna, con tre sentenze di identico tenore ottenute grazie al sempre preciso intervento del nostro legale sul territorio, Avv. Tiziana Sponga, accoglie totalmente le richieste presentate dall'ANIEF, riconoscendo il pieno diritto di ogni ricorrente all’assunzione in ruolo nel biennio 2009/2011 “in quanto utilmente collocata (come non contestato dalla convenuta) nell'ambito delle graduatorie stilate dal commissario ad acta, con posti successivamente "accantonati" nell'attesa di definizione del contenzioso davanti al Tribunale Amministrativo Regionale, con condanna dell'Amministrazione al riconoscimento del rapporto di lavoro a tempo indeterminato, con i relativi effetti giuridici ed economici”. Ribadendo, come da sempre sostenuto dal nostro sindacato, che ciascun lavoratore “vanta una posizione di diritto soggettivo all'assunzione”, il Giudice accoglie i ricorsi e “condanna il Miur ad emanare tutti gli atti necessari per il riconoscimento del diritto come sopra riconosciuto”.
Presso i Tribunali di Benevento e di Brindisi, grazie al determinante intervento sul territorio rispettivamente degli Avvocati Stefano Rossi e Cosima Baccaro, l'ANIEF ottiene il riconoscimento della retrodatazione della nomina di altri tre docenti entrati un ruolo dalle nuove graduatorie 2011/2014; i Giudici hanno pienamente riconosciuto il perdurare dell'interesse alla retrodatazione dell'immissione riconoscendo “che per le assunzioni successive all'1.9.2011 vi era un netto peggioramento delle posizioni stipendiali, circostanza pacifica, nonché di quelle relative ad eventuali domande di trasferimento”.
L'ANIEF esprime piena soddisfazione per le continue conferme che quotidianamente pervengono dai tribunali di tutta Italia sulla validità di quanto da sempre rivendicato in favore di migliaia di docenti precari iniquamente collocati “in coda” dal MIUR nel biennio 2009/2011 e ribadisce che la propria azione proseguirà con costanza e sempre rinnovata determinazione in tutte le sedi opportune per veder riconosciuti quei diritti che il MIUR ha voluto negare a totale detrimento del merito e della professionalità acquisita nel corso degli anni.