Il Tribunale di Napoli, accogliendo le richieste dell'ANIEF, ha nuovamente censurato il MIUR per lite temeraria, rinvenendo nella condotta tenuta dall'Amministrazione nel corso degli anni un reiterato e intenzionale inadempimento degli ordini giudiziali e delle sentenze della Corte Costituzionale ottenute dal nostro sindacato contro le “code della vergogna”.
L'Avvocato Michele Speranza, della cui esperienza l'ANIEF si avvale per il patrocinio dei propri iscritti sul territorio, ci trasmette con soddisfazione una nuova sentenza in cui il Giudice del Lavoro di Napoli, Dott. Francesco Armato, accoglie pienamente il ricorso e dichiara il diritto della nostra iscritta all'inserimento “a pettine” nelle graduatorie d'interesse e alla conseguente immissione in ruolo con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2009.
Rinvenendone gli estremi, così come dimostrato in udienza dal legale ANIEF, il Giudice ha inoltre condannato il MIUR “al pagamento alla ricorrente, a titolo di risarcimento del danno ex art. 96 c.p.c., della somma di euro 5.000 oltre accessori” e alle ulteriori spese di lite quantificate in 3.200 Euro oltre IVA, CPA e spese generali.
Ancora una volta il MIUR, grazie all'intervento dell'ANIEF, ha ricevuto una “sonora lezione” in tribunale con una condanna che supera i 10.000 Euro complessivi e l'obbligo a rispettare il merito e la Costituzione nelle operazioni di immissione in ruolo 2009/2011. Avvalendosi anche della competenza e della professionalità dei propri legali, l'ANIEF continuerà a tutelare in tutte le sedi opportune i diritti dei propri iscritti e non esiterà a denunciare e a far censurare in tribunale questa ed altre condotte illegittime messe in atto dal Ministero dell'Istruzione a discapito dei lavoratori della scuola.