Proseguono i successi ANIEF nel contenzioso contro le “code della vergogna” istituite dal MIUR nelle graduatorie 2009/2011. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, avvalendosi della collaborazione dei nostri legali sul territorio, continuano a inanellare successi e a ottenere sempre più spesso la condanna del MIUR per lite temeraria. I Tribunali di Reggio Emilia, Napoli e Parma riconoscono la condotta irragionevole, grave e ingiustificata tenuta dal Ministero nei confronti degli iscritti ANIEF, con relative condanne per responsabilità aggravata a carico dell'Amministrazione per un totale che supera i 20.000 Euro.
Il Tribunale di Reggio Emilia, a seguito dell'ottimo intervento degli Avv.ti Fortunato Niro e Irene Lo Bue, riconosce senza indugio “la gravità e abnormità del comportamento tenuto dal Ministero nel corso degli anni dal 2009 in avanti” nei confronti della nostra iscritta. Il Giudice ha evidenziato, con una precisa e scrupolosa ricostruzione del contenzioso, l'illegittimità del comportamento del MIUR che ha costretto la ricorrente a un estenuante iter giudiziario “vedendosi comunque vanificato ogni legittimo sforzo a fronte di un beffardo 'accantonamento in attesa della definizione nel merito'”. Dando piena ragione a quanto da sempre sostenuto dall'ANIEF, quindi, il Giudice conviene che la condotta del MIUR, è da identificare in una “colpa grave in termini di negligenza ed imperizia nella gestione del proprio personale” da condannare proprio ai sensi dell'art. 96 c.p.c.
Anche presso il Tribunale di Napoli, l'Avv. Michele Speranza prosegue la serie di successi per conto dei ricorrenti ANIEF e ottiene in favore di una nostra iscritta una nuova condanna del MIUR al risarcimento del danno “avuto riguardo alla condotta dell'Amministrazione, irragionevolmente elusiva del diritto della ricorrente protrattosi a lungo nel tempo”. In pieno accordo con le tesi portate avanti dall'ANIEF, il Giudice riconosce che la pervicace ostinazione del MIUR, nonostante il diritto della nostra iscritta fosse già stato ripetutamente accertato da una pluralità di pronunce da parte di diversi organi giurisdizionali (TAR Lazio, Consiglio di Stato, Corte Costituzionale, quest'ultima per ben due volte) ha procrastinato ingiustificatamente “la realizzazione delle legittime aspirazioni della ricorrente” inoltre “alimentando un contenzioso superfluo e costoso”. La condanna a carico del MIUR è esemplare: 7.000 Euro per responsabilità aggravata e 4.560 Euro oltre accessori per le spese di giudizio.
Il Tribunale Parma, accogliendo il ricorso patrocinato sul territorio dall'Avv. Irene Lo Bue, rileva che “il diritto soggettivo della ricorrente ad essere inserita a pettine nelle graduatorie del biennio 2009/2011 è evidente” nonché “affermato a chiare lettere dalla Corte Costituzionale nella sentenza 41/2011”. Stabilita l'evidenza della colpa del MIUR, il Giudice accoglie le richieste dell'Avv. Lo Bue - che con perizia si occupa dei nostri ricorrenti sul territorio - e condanna l'Amministrazione a 4.500 Euro anche per responsabilità aggravata, convenendo che “il comportamento ostruzionistico del Ministero resistente, nonostante le numerose decisioni giurisprudenziali – soprattutto alla luce delle pronunce di incostituzionalità del Giudice delle Leggi – è da ritenere grave e non giustificato”.
Aveva ragione l'ANIEF quando prevedeva la condanna del Ministero dell'Istruzione per responsabilità aggravata a causa dei troppi anni in cui si è ostinato a ignorare le favorevoli sentenze più volte ottenute dai nostri legali in tribunale. Quel comportamento “grave e ingiustificato”, “irragionevole e illegittimo” e addirittura “negligente” e “beffardo” di cui i Giudici del Lavoro di tutta Italia stanno finalmente riconoscendo “l'abnormità”, sta ottenendo le giuste condanne al risarcimento del danno in favore dei nostri iscritti per aver loro negato un giusto diritto e per aver continuato imperterrito, e per anni, a “relegare in coda” la nostra Costituzione.