L'ANIEF non lascia scampo al MIUR in tribunale: anche il Giudice del Lavoro di Sassari aderisce alla ormai univoca giurisprudenza sulla “questione pettine” ottenuta presso i tribunali del lavoro di tutta Italia dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli e riconosce che, anche se la docente è stata immessa in ruolo attingendo dalle nuove graduatorie 2011/2014, permane il suo assoluto diritto alla corretta retrodatazione dell'immissione in ruolo in base a quell'inserimento “a pettine” nelle graduatorie 2009/2011 che il MIUR le aveva sempre negato.
Secondo il Giudice del Lavoro di Sassari, che si è espresso su ricorso patrocinato sul territorio dall'Avv. Marcello Frau, “l'argomentazione svolta dalla Corte Costituzionale in riferimento alla norma di cui all'art. 1 comma 4 ter d.l. 134/09 non può che essere estesa al DM 42/09 nella parte in cui prevede l'inserimento “in coda” nelle graduatorie ad esaurimento delle province diverse da quelle di appartenenza in contrasto con la regola dell'inserimento “a pettine” dei docenti nelle graduatorie, regola ordinamentale prescelta dal legislatore” e ritiene “illegittimo l'inserimento della ricorrente “in coda” anziché “a pettine” nelle graduatorie ad esaurimento” della provincia di interesse per il biennio 2009/2011. Posto che la ricorrente è stata già immessa in ruolo per scorrimento delle nuove graduatorie 2011/2014, il Giudice rileva che comunque “residua l'interesse giuridicamente tutelabile della ricorrente a veder riconosciuta la decorrenza giuridica ed economica derivante dall'assunzione a tempo indeterminato a partire dal 1°.9.2009” e conclude dichiarando “il suo diritto ad essere assunta nei ruoli del MIUR a tempo indeterminato con decorrenza dall'1.9.2009”. Alla totale soccombenza del MIUR in giudizio, segue la condanna al pagamento delle spese di lite quantificate in € 1.800.
Per l'intero biennio 2009/2011 il Ministero dell'Istruzione ha creduto di poter illegittimamente “relegare in coda” il merito e la libera circolazione dei lavoratori sul territorio nazionale; l'ANIEF, con l'efficacia che contraddistingue le azioni legali promosse in questi anni, ha ottenuto nuovamente ragione in tribunale e ristabilito ancora una volta il rispetto dei diritti dei lavoratori della scuola e della nostra Costituzione.