Nuova immissione in ruolo grazie ai ricorsi “pettine” patrocinati dall'ANIEF e Ministero dell'Istruzione condannato anche al risarcimento del danno nei confronti della nostra iscritta quantificato in 5.000 Euro oltre interessi legali. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli ottengono un nuovo successo in tribunale e la condanna del MIUR per lite temeraria per aver colpevolmente protratto il contenzioso “manifestando una preoccupante (nell’ottica dell’art. 113 Cost.) ritrosia ad accettare ed eseguire le pronunce giurisdizionali”.
Il Tribunale di Termini Imerese, su ricorso patrocinato sul territorio per l'ANIEF dall'esperienza e dalla professionalità dell'Avv. Emilio Magro, accogliendo in toto le ragioni sostenute dai nostri legali ha costatato senza ombra di dubbio che “la ricorrente, ove inserita in graduatoria “a pettine”, ossia secondo l’unico criterio legittimo quale individuato dalla Corte Costituzionale e, di riflesso, da numerose e conformi pronunce di giudici amministrativi ed ordinari, sarebbe stata destinataria, [...] di una proposta di stipula di contratto a tempo indeterminato” e ha ritenuto, quindi, di dovere emettere nei confronti del Ministero condanna all'immediata immissione in ruolo della docente e al risarcimento del danno in suo favore per lite temeraria ai sensi dell’art. 96 c.p.c.
La motivazione che ha portato alla nuova condanna del MIUR per lite temeraria non lascia spazio a dubbi interpretativi: “nonostante l’estrema chiarezza della pronuncia della Corte Costituzionale sopra ricordata, nonostante gli altrettanto chiari pronunciamenti del G.A. [...], nonostante l’uniforme orientamento espresso dalla giurisprudenza di merito in senso sfavorevole al Ministero, orientamento del tutto ovvio ed inevitabile una volta dichiarata l’illegittimità costituzionale dell’art. 1 comma 4ter D.L. 134/09, il Ministero ha continuato a serbare una condotta ostruzionistica ed inadempiente, manifestando una preoccupante (nell’ottica dell’art. 113 Cost.) ritrosia ad accettare ed eseguire le pronunce giurisdizionali, costringendo la ricorrente (come centinaia o forse migliaia in tutta Italia) ad ulteriori e defatiganti iniziative giudiziarie, con danno, fra l’altro, per l’amministrazione giudiziaria nel suo complesso, visti i ruoli notoriamente intasati”. Alla condanna al risarcimento del danno cagionato alla nostra iscritta a carico del Ministero dell'Istruzione si è aggiunta, ovviamente, anche quella al pagamento delle spese di lite quantificate in ulteriori 1.500 Euro oltre accessori.
Nel dichiarare il pieno diritto della docente “all’assunzione a tempo indeterminato presso il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca con decorrenza giuridica ed economica dal 1° settembre 2010”, dunque, il Giudice del Lavoro ha finalmente messo la parola fine alla sua estenuante vicenda giudiziaria di cui l'ANIEF da sempre si è fatto promotore e che ha visto il MIUR resistere pervicacemente all'ovvietà del diritto vantato da quei precari iniquamente collocati “in coda” nelle graduatorie a esaurimento 2009/2011, in totale spregio del merito e dei dettami costituzionali.