Continua la serie di sentenze di pieno accoglimento per i ricorsi pettine ANIEF con altre 6 immissioni in ruolo decretate in favore di altrettanti docenti precari ingiustamente collocati “in coda” dal MIUR nelle graduatorie a esaurimento 2009/2011. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli ottengono giustizia dal Giudice del Lavoro di Ragusa con sei sentenze che esprimono il pieno diritto dei nostri iscritti all’immediata stipula di un contratto a tempo indeterminato retrodatato al 1° settembre 2009 e riconosce loro tutti i benefici giuridici ed economici del caso.
L’Avv. Nadia Campo, cui l’ANIEF ha affidato la tutela dei propri iscritti sul territorio, ci trasmette sentenze di pieno accoglimento in cui il Giudice del Lavoro si uniforma alla copiosa e favorevole giurisprudenza ottenuta dal nostro sindacato e dichiara il pieno diritto delle nostre iscritte all’immissione in ruolo immediata e retrodatata al 1° settembre 2009 richiamando anche il contenuto della sentenza n. 2486/11 del Consiglio di Stato e della sentenza n. 3032/11 della Suprema Corte a conferma che il principio volto “ad ottenere l’accertamento del diritto al c.d. inserimento a pettine in graduatoria involge un diritto soggettivo (il diritto alla conformità a legge degli atti di gestione della graduatoria in vista del vantato diritto all’assunzione), sì da doversi conseguentemente affermare la non necessità di riformulare l’intera graduatoria ivi inserendovi anche gli altri aspiranti collocati in coda”.
Il Giudice, dunque, riconosce il diritto delle ricorrenti al loro corretto inserimento “a pettine” nelle graduatorie d’interesse definendo “illogica la collocazione in coda alle graduatorie” e ribadendo che il MIUR, con il D.M. 42/2009 che istituisce le “code” nelle graduatorie dei precari, “introduce un ostacolo alla libera circolazione dei lavoratori sul territorio nazionale e minimizza il criterio meritocratico ponendosi, pertanto, in palese frizione con gli artt. 3, 16 comma 1°, 120 comma 1°, 51 comma 1° e 97 Cost.”. La condanna alle spese per il MIUR ammonta a un totale di oltre 15.000 Euro oltre accessori.
Altri sei docenti, dunque, che con fiducia si sono affidati all’ANIEF per la tutela dei propri diritti, hanno finalmente posto fine alla loro “vita da precari” e ottenuto l’agognata immissione in ruolo che il Ministero dell’Istruzione continuava a negare loro in totale spregio dei fondamentali precetti costituzionali che regolano le assunzioni nel pubblico impiego; la vincente azione del nostro sindacato si è rivelata, ancora una volta, determinante nella tutela dei diritti dei lavoratori precari della scuola.