Anche i precari, al pari del personale di ruolo, possono fin da subito chiedere di bloccare il pagamento di quel 2,5% dello stipendio che dal 1° gennaio 2011 continua indebitamente ad essere trattenuto dallo stipendio per l’accantonamento del TFR. Pertanto, per chiedere l’abolizione dell’indebita trattenuta l’Anief invita tutti coloro che in questi giorni si apprestano a firmare un contratto a tempo determinato a non attendere la loro assunzione a titolo definitivo.
Contemporaneamente possono chiedere di farsi risarcire tutte le quote illegittimamente trattenute per il TFR, poiché da 20 mesi questa “voce” stipendiale è stata posta a carico esclusivo del datore di lavoro. Esattamente come avviene con i lavoratori privati.
Coloro che intendono far valere i loro diritti, eliminando questo “balzello” da una busta paga che già risulta tra le più ridotte d’Europa, possono inviare il modello di diffida della trattenuta TFR, compilarlo ed inviarlo per raccomandata a/r alle amministrazioni competenti e contestualmente inoltrare una copia della diffida a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. inserendo come oggetto “PREADESIONE RICORSO TFR” e per testo i propri dati anagrafici completi (COGNOME, NOME, LUOGO E DATA DI NASCITA, CODICE FISCALE, RECAPITI MAIL E TELEFONICI) e la propria sede di servizio statale (INDIRIZZO COMPLETO – via, comune, provincia - della sede statale di attuale servizio).
Anief invierà successivamente per e-mail le istruzioni operative per l'effettiva adesione al ricorso. L'invio dell'e-mail di preadesione non è in alcun modo vincolante all'effettiva partecipazione al ricorso.