Contro la scellerata proposta di regionalizzare l’istruzione, per aumenti stipendiali legati all'inflazione cresciuta a dismisura negli ultimi dieci anni, per la riapertura delle graduatorie ad esaurimento, la difesa dei ruoli assegnati con riserva ai docenti che hanno superato l’anno di prova, l’avvio di una fase transitoria per la stabilizzazione dei precari docenti e Ata con 3 anni di servizio.
Marcello Pacifico (Anief): invitiamo tutto il personale della scuola, di ruolo e non, a incrociare le braccia il 27 febbraio e l’8 marzo per difendere l’istruzione statale contro ogni progetto di regionalizzazione e per dire basta alla stagione degli aumenti-farsa e del precariato senza fine.
L’Anief non ci sta: troppi gli elementi di rottura in questo inizio 2019 che continua a vedere la scuola sotto attacco. L’ultimo elemento, in ordine di tempo, è quello del progetto di regionalizzazione dell’istruzione. Una proposta scellerata, secondo l’Anief, perché senza la dimensione statale, peraltro garantita dalla Costituzione, le differenze di sviluppo tra le varie regioni, specie al Sud, finirebbero inevitabilmente per aumentare il gap con le regioni più ricche.
“Se questo progetto dovesse passare – si domanda Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief – come si potrà evitare di avere regioni con un’istruzione di serie B in termini di risorse, strutture, servizi? E a quel punto cosa impedirebbe di ritornare al sistema delle gabbie salariali, con stipendi differenti in base alla regione di lavoro, oppure di eliminare la mobilità di docenti e Ata, costretti a rimanere nella regione di assunzione e a dover sostenere e vincere nuovamente un concorso per potersi spostare? Una follia che finirebbe per far pagare un conto salatissimo anche alle regioni del nord, che potrebbero veder diminuire la disponibilità di docenti, in molti casi provenienti dal Sud e senza i quali molte scuole rimarrebbero con le classi scoperte”.
Anief aveva preso posizione giusto pochi giorni fa da Aosta con un secco ‘no’ del suo Consiglio nazionale ad ogni progetto di autonomia regionale della scuola. Oggi, dopo aver annunciato di essere pronta a dare battaglia anche sul piano giudiziario a questo piano, il sindacato neo rappresentativo ha deciso di aderire allo sciopero del 27 febbraio con Unicobas e a quello generale dell’8 marzo insieme a Cobas, Slai Cobas, CUB, Sgb e Usi.
“Abbiamo deciso – continua Pacifico – di chiedere al personale scolastico di incrociare le braccia due volte nelle prossime settimane per difendere l’istruzione statale contro ogni progetto di regionalizzazione e per iniziare finalmente a lottare contro la precarietà”.
Tra i motivi della protesta, infatti, per Anief non possono mancare la rivendicazione di un nuovo contratto di lavoro che restituisca al personale scolastico dignità non solo economica, con aumenti che facciano almeno recuperare il potere d’acquisto perso negli ultimi dieci anni, ma anche giuridica, con il definitivo superamento di ogni illegittima discriminazione del lavoro del personale precario in termini di diritto agli scatti stipendiali e alla retribuzione professionale docenti, ferie, malattia e permessi. Basti pensare, ad esempio, che ancora oggi un docente precario è costretto a rinunciare a un giorno di retribuzione e di anzianità di servizio per partecipare a un concorso perché solo il collega di ruolo ha diritto a un permesso retribuito. Una situazione, per Anief, semplicemente inaccettabile.
Anief non dimentica, inoltre, di portare in piazza tutti i suoi cavalli di battaglia sui quali, in questi anni, non ha mai smesso di alzare la voce: riapertura delle graduatorie ad esaurimento, scioglimento della riserva a tutti i docenti immessi in ruolo con clausola rescissoria per ricorso pendente che abbiano superato l’anno di prova, immediato avvio di una fase transitoria che consenta la stabilizzazione dei docenti e degli Ata non abilitati con almeno tre anni di servizio.
Su quest’ultimo punto, infatti, la maggioranza giallo-verde deve più di una spiegazione ai docenti non abilitati che si sono visti letteralmente “scippare” il già misero concorso a loro riservato promesso dal governo precedente, cancellato dalla Legge di Bilancio 2019 e sostituito da una ancora più misera riserva del 10% dei posti al prossimo concorso ordinario.
Per tutti questi motivi, Anief invita tutto il personale docente e Ata, in servizio e di ruolo, a scioperare il 27 febbraio e l’8 marzo e a scendere in piazza numerosi in occasione delle manifestazioni che, in quei giorni, saranno organizzate.