Aumenta in modo esponenziale il numero di alunni con disturbi specifici dell’apprendimento: il più diffuso è la dislessia (42,5% delle certificazioni), seguono le certificazioni per la disortografia (20,8%), quelle per la discalculia (19,3%) e per la disgrafia. Lo ha certificato il Miur attraverso un dettagliato focus nazionale
LO STUDIO
Lo hanno confermato a Milano le associazioni di categoria durante il convegno ‘Strategie educative per i Diversi Stili di Apprendimento’. Per gli esperti, scrive Tuttoscuola, “il quadro attuale è ancora più allarmante e non adeguatamente considerato. Nelle aule italiane vi sono 350.000 alunni con disturbi di apprendimento, da dislessia a discalculia: sbagliano a leggere, a scrivere, a fare i calcoli e finiscono tra quelli che non studiano, sono distratti, non socializzano”. Il punto è che la Legge 170/2010 non ha mai avuto una vera applicazione
Marcello Pacifico (Anief): È importante che vi sia più consapevolezza per le esigenze degli alunni Dsa: si può acquisire solo partecipando all’aggiornamento professionale specifico. L’Ente formativo Eurosofia trasmette nuovi approcci metodologici in più aree tematiche, attraverso corsi di aggiornamento professionale ad hoc
Isolati ed “etichettati” per la loro diversità i giovani con Dsa, dicono gli specialisti, sono “normalissimi e il loro disturbo oggi può essere individuato, soprattutto con l’impegno della scuola, e sconfitto, permettendo a bambini e ragazzi di completare gli studi. Grazie a interventi mirati da parte di figure professionali esperte, o approcci innovativi nel modo di fare lezione, prima imparata a casa dall’alunno anche con l’ausilio di tecnologie elettroniche e poi discussa a scuola insieme all’insegnante”.
Serve, quindi, un “ribaltone culturale”, ha detto la Fida, che ha come conseguenza un aumento dei tassi di abbandono scolastico e la richiesta crescente di figure di supporto. Tiziana Rossetto, logopedista e Presidente della Federazione Logopedisti Italiani, ha affermato che “parliamo di bambini intelligenti in grado di partecipare attivamente alla vita di classe con misure compensative e funzionali al disturbo, che vanno individuati e trattati entro il secondo anno della scuola primaria”.
NUMERI IN CRESCITA
Il fenomeno sta assumendo, tra l’altro, dimensioni sempre maggiori: se nell’a.s. 2010/11 la percentuale di alunni con Dsa sul totale degli alunni si attestava ad appena lo 0,7%, a distanza di appena sei anni la percentuale è salita fino al 2,9%. Il disturbo mediamente più diffuso è la dislessia (42,5% delle certificazioni), anche se più disturbi possono coesistere in una stessa persona. Seguono le certificazioni per la disortografia (20,8%), quelle per la discalculia (19,3%) e quelle per la disgrafia (17,4%). Scrive il Miur: “dal 2010-2011 al 2016-2017 si osserva una notevole crescita delle certificazioni di DSA dovuta all’introduzione della legge 170 del 2010, grazie alla quale la scuola ha assunto un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti delle alunne e degli alunni con questi disturbi, con più formazione per il corpo docente e una sempre maggiore individuazione dei casi sospetti”.
Il problema è che la Legge 170 del 2010 non ha mai avuto una vera applicazione. Perché quella legge doveva rappresentare una svolta per i giovani con Dsa, acclarando i problemi, recita l’articolo 1, “che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana”. A questo scopo, sempre la legge 170/10 ha previsto la possibilità per gli alunni con Dsa di “fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari”.
DOPO LA LEGGE 170/2010
La norma-madre, inoltre, ha avuto un seguito: nell’estate del 2011 sono stati anche pubblicati il Decreto attuativo e le Linee Guida ad essa associata, per avviare in modo chiaro tutte le azioni pratiche che gli Uffici Scolastici Regionali, le scuole e le famiglie avrebbero dovuto attuare per la tutela e il supporto degli allievi con disturbi specifici di apprendimento. L’art. 4 del D.M. 5669 del 2011 prevede che le scuole provvedano ad attuare i necessari interventi pedagogico-didattici per il successo formativo degli alunni DSA, avviando percorsi di didattica individualizzata e personalizzata e ricorrendo anche a strumenti compensativi e misure dispensative.
Le linee guida, a loro volta, si soffermano sulla didattica individualizzata e personalizzata come strumento di garanzia del diritto allo studio, quindi insistono sulla centralità delle metodologie didattiche da attuare in aula. Solo che i docenti del Consiglio di classe non sempre adottano le misure dispensative e compensative previste dal Piano Didattico Personalizzato. E anche le valutazioni non sarebbero adeguate come dovrebbero: sia quelle didattiche, sia quelle intermedie e finali, in sede di scrutinio, risultano non di rado inadeguate alle circostanze.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE ANIEF
Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, dice che il sindacato continua a ricevere denunce nelle quali si ravvisa un alto numero di casi in cui le misure dispensative e compensative non vengono messe a disposizione degli alunni Dsa: soprattutto laddove le famiglie non seguono le ‘pratiche’ amministrative. In questi casi, è importante che vi sia una maggiore consapevolezza da parte del corpo insegnante verso le esigenze degli alunni Dsa, e questa si può acquisire solo partecipando all’aggiornamento professionale mirato alla trasmissione di queste conoscenze”.
I CORSI FORMATIVI EUROSOFIA
L’Ente formativo Eurosofia – riconosciuto dal Miur - offre la possibilità di acquisire nuovi approcci metodologici in differenti aree tematiche, anche per alunni Dsa, attraverso specifici corsi di aggiornamento professionale, tutti fruibili con i 500 euro annui previsti dalla “carta del docente”.
Eurosofia, inoltre, ha creato dei corsi di aggiornamento professionale specifici in linea con il Piano dell’offerta formativa: “Bes, Dsa e didattica inclusiva - 40 ore in modalità e-learning”; “Lis: lingua dei segni italiana per l'inclusione sociale - 40 ore in modalità e-learning”.
Altresì Eurosofia è da molti anni E.c.p Pegaso e propone dei Master di qualità relativi ai Bes e Dsa: MA870 “Individuazione dei disturbi specifici di apprendimento nella scuola dell’inclusione”; MA825 “Didattica dell'inclusione: i bisogni educativi speciali “.
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