Il rispetto del ruolo dei docenti, costretti ad attività che esulano dalle loro competenze e che ne compromettono l’attività, rientra fra le linee guida di Anief per il prossimo contratto. Oltre a maggiori risorse economiche, serve il pieno riconoscimento della professionalità
Il personale della scuola merita di più, non può essere considerato marginale. Tanto più che oggi la funzione del docente è centrale nel sistema di istruzione e per la costruzione della società. In vista del prossimo contratto, Anief non resta a guardare. Un gruppo di lavoro del giovane sindacato ha elaborato una piattaforma di proposte in vista del prossimo contratto, chiedendo, oltre allo stanziamento di maggiori risorse economiche, una svolta nella considerazione dei docenti, il riconoscimento pieno della professionalità.
Come se non bastasse sono progressivamente aumentati gli adempimenti burocratici – legati ad attività organizzative e processi di informatizzazione – che spesso compromettono le attività di insegnamento dei docenti, sempre più vittime di episodi di burnout; visto poi il contesto sempre più multiculturale della società e dell’utenza, gli insegnanti devono sforzarsi di più per organizzare offerta formativa e accoglienza.
Secondo Anief le ore impiegate nelle attività funzionali all’insegnamento non devono superare il monte ore previsto e, comunque, i compiti dei docenti non devono esulare dalla loro principale funzione, né la libertà di insegnamento deve essere compromessa dalla svalutazione degli organi collegiali e dalla subalternità al dirigente. L’obiettivo è recuperare la centralità dell’insegnamento e restituire prestigio e autorevolezza alla figura dei docenti.
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