Da lunedì, e fin quando Marco Bussetti non reintegrerà l’insegnante palermitana Rosa Maria Dell’Aria, sono in programma manifestazioni in decine di città italiane e a Roma davanti al ministero dell’Istruzione. Anche il giovane sindacato in prima linea. Marcello Pacifico (Anief): Il Miur faccia un passo indietro e permetta alla docente di rientrare al suo lavoro. Non ci stancheremo di difendere la libertà d’espressione. Il potere non deve intromettersi in classe, le idee non si censurano
Un provvedimento intollerabile ha colpito Rosa Maria Dell’Aria, docente dell’istituto Vittorio Emanuele III di Palermo. Sospesa per 15 giorni, in modo incomprensibile e intollerabile, perché alcuni suoi studenti hanno accostato il decreto sicurezza del ministro dell’Interno Matteo Salvini alle leggi razziali del 1938. La vicenda è maturata alla fine di gennaio, quando Claudio Perconte, che scrive per siti di estrema destra come “Vox” e “Primato nazionale”, aveva twittato al ministro all’Istruzione Marco Bussetti: "Salvini-Conte-Di Maio? Come il Reich di Hitler, peggio dei nazisti. Succede all’Iti Vittorio Emanuele III di Palermo, dove una prof per la Giornata della memoria ha obbligato dei quattordicenni a dire che Salvini è come Hitler perché stermina i migranti. Al Miur hanno qualcosa da dire?". Sempre via social la sottosegretaria leghista ai Beni culturali Lucia Borgonzoni ha raccolto il messaggio intervenendo così su Facebook: "Se è accaduto realmente, andrebbe cacciato con ignominia un prof del genere e interdetto a vita dell’insegnamento. Già avvisato chi di dovere”. Alla fine è arrivata la sospensione, stabilita dall’Ufficio scolastico personale. Una vicenda che non è finita sotto silenzio, anzi.
LA MOBILITAZIONE DI SINDACATI E SOCIETÀ CIVILE
L’indignazione per quello che è diventato un caso nazionale ha dato il via alla mobilitazione di società civile e sindacati. Già nel corso dello sciopero del 17 maggio è stata espressa solidarietà a Rosa Maria Dell’Aria, come nel corso della manifestazione di Roma, in piazza Montecitorio. In varie città italiane studenti e insegnanti hanno fatto sentire la loro voce. Anche Anief, con una sua delegazione, era presente al sit-in davanti alla prefettura di Palermo. E il giovane sindacato autonomo è pronto a replicare la propria protesta al fianco dei sindacati di base che hanno annunciato una mobilitazione totale, fin quando la sospensione della docente non rientrerà.
IL COMMENTO DEL PRESIDENTE PACIFICO
“Punire una docente per una libera opinione dei suoi studenti – fa notare Marcello Pacifico, presidente nazionale di Anief – è un provvedimento scellerato. Ci rivolgiamo al ministro Bussetti perché sia restituita dignità alla collega palermitana. Il potere la smetta di intromettersi in classe. Continueremo a difendere la libertà d’espressione, garantita dalla nostra Costituzione. Invitiamo a partecipare al Teacher Pride, in programma martedì 21 maggio, tutti coloro che non intendono restare indifferenti davanti alla censura di Stato”.
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