Il ministro dell’Istruzione torna a parlare di compensi irrisori assegnati agli insegnanti e della necessità di aumentarli: “Lo stipendio dei docenti è fermo da anni e ho convocato i sindacati per discutere l’aumento per loro e per il personale amministrativo”, ha detto il titolare del Miur parlando a un’emittente televisiva. Il riferimento è all’intesa del 24 aprile scorso, avvenuta a Palazzo Chigi. “C’è già stato un primo incontro con i sindacati, ma certamente si è ancora lontani dal raggiungere un risultato”, commenta Orizzonte Scuola. Secondo Marcello Pacifico, presidente del sindacato Anief, “anche l’applicazione dell’indennità di vacanza contrattuale più i 100 euro promessi a conclusione del vago accordo di Palazzo Chigi del 24 aprile scorso non bastano a far recuperare il gap rispetto agli altri Paesi avanzati, dove mediamente si guadagna il doppio. Ecco perché Anief invita tutti i lavoratori interessati a presentare ricorso al giudice del lavoro, al fine di adeguare l'indice al tasso IPCA reale e non aggiornato dal settembre 2015”.
Crescono le polemiche sugli aumenti stipendiali di chi lavora nella scuola. In questi mesi il ministro Bussetti ha detto che il governo punta ad aumenti a tre cifre, impegnandosi a stanziare risorse per il triennio 2019-21 per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi dell’intero comparto. Nel comunicato dei sindacati, inoltre, si legge che “entro il triennio di vigenza contrattuale saranno reperite ulteriori risorse destinate al personale della scuola per allineare gradualmente gli stipendi alla media di quelli degli altri Paesi europei”.
LE DOMANDE
La domanda sorge spontanea: ma il ministro dell’Istruzione lo sa cosa occorre per recuperare la perdita del potere d’acquisto degli stipendi del comparto scuola? Come si possono pareggiare gli 8 punti di ritardo stipendiale rispetto all’inflazione, accumulati tra il 2007 e il 2015, con i lavoratori di ruolo che continuano pure ad avere la carriera penalizzata dalla mancata intera valutazione dei periodi di precariato, se poi nel DEF non c’è traccia di questi finanziamenti?
Anief ha di recente indicato al Miur la strada da intraprendere: collocare sugli stipendi tutti i risparmi di spesa già destinati dalla legge alla carriera degli insegnanti, in modo da garantire almeno 200 euro di aumento. Andando in tal modo a coprire i finanziamenti del prossimo triennio, valorizzando pure al massimo il ruolo professionale del corpo docente, ma anche predisponendo il passaggio di livello funzionale del personale Ata, previsto per legge ma mai adottato.
GLI ULTIMI RITOCCHI STIPENDIALI
Ricordiamo che dopo l’introduzione di una prima tranche, risalente allo scorso mese di aprile, quando furono aggiunti in busta paga dai 3,90 euro del collaboratore scolastico ai 5,60 euro di un docente delle superiori, l’accreditamento degli arretrati, sotto forma di conguaglio, dell’elemento perequativo nello stipendio del mese di maggio 2019, l’adozione a giugno dell’indennità di vacanza contrattuale, l’introduzione a luglio di aumenti tra i 6 e gli 11 euro, gli stipendi rimangono molto ma molto al di sotto di quelli oltre confine.
IL RICORSO
Nel frattempo, il giovane sindacato continua a chiedere al giudice il conferimento dell’indennità di vacanza contrattuale nel periodo 2015-2018, al fine di recuperare almeno il 50% del tasso Ipca che dal settembre 2015 continua a non essere aggiornato, anche dopo l’applicazione dell’indennità dallo scorso mese di aprile e quella del prossimo mese.
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