Il problema delle cattedre scoperte, lanciato dall’Anief per l’anno scolastico in arrivo, si sta sempre più concretizzando: ci sono alcune regioni dove i dirigenti scolastici o i presidi reggenti saranno costretti ad affidare miriadi di posti liberi a docenti non abilitati e persino senza esperienza. Soprattutto al Nord, dove la vacanza di posti è maggiore e quest’anno si è acuita per via dell’incremento di pensionamenti legato all’anticipo permesso da Quota 100, si prevede un massiccio ricorso agli aspiranti docenti individuati con la sola “messa a disposizione”.
Marcello Pacifico (Anief): “Quello che sta commettendo l’amministrazione scolastica è uno degli errori più gravi degli ultimi anni: rinunciare ad assumere da graduatoria ad esaurimento o d’istituto qualora le GaE fossero esaurite, e impedire a chi si è imposto nei concorsi ordinari di spostarsi di regione, porterà ad avere una cattedra su cinque su supplenza annuale. Creare i presupposti per non assegnare le cattedre vacanti a chi ha investito tanto nella scuola, facendosi abilitare all’insegnamento e coprendo per anni i tanti posti vuoti, si ritorcerà contro l’organizzazione del sistema scolastico italiano”.
Uno dei quadri più gravi e certificati è quello della Lombardia, dove, dopo gli esiti della mobilità, per il prossimo anno scolastico, scrive La Repubblica, si prospetta il record di posti vacanti: oltre 15mila con un incremento rispetto all’anno appena archiviato del 34 per cento, cui occorrerà sommare quelle libere per un solo anno. In alcune graduatorie da tempo non vi sono più docenti precari candidati. In particolare, è seria la situazione per il sostegno, dove vi sono pochi specializzati, ed è allarmante per l’insegnamento di materia fondamentali, come italiano e matematica. Il rischio è che, esaurite tutte le graduatorie con le nomine in ruolo e le supplenze annuali, molte cattedre non saranno coperte per mancanza di docenti in diverse discipline.
Perché a sentire il Ministero dell’Istruzione i posti liberi sarebbero appena 64 mila, ma in realtà risultano oltre il doppio: perché, pur di fare cassa, lo Stato continua a tenerne nascoste oltre 50 mila su sostegno e molte altre. Inoltre, persiste il problema delle graduatorie ad esaurimento che si aggiornavano ogni anno, mentre poi per legge è stato spostato ogni quattro anni, creando problemi di permanenza in province dove può non esserci bisogno di docenti e non permettendo di spostarsi dove c’è esigenza.
“Tutto questo – dice Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief - ha portato a delle liste di attesa assurde: oltre 100mila persone abilitate nella secondaria di primo e secondo grado e oltre 50 mila diplomati magistrale abilitati che non sono ancora riusciti a inserirsi nelle graduatorie ad esaurimento. E i precedenti ci dicono che la soluzione non è di certo nei concorsi straordinari, che tra l’altro si realizzeranno anche con tempi lunghi. Per non parlare del sostegno, che anziché migliorare si rischia di rendere ancora più macchinoso di oggi”.
Anief, pertanto, torna a chiedere con forza l’approvazione di un decreto urgente, che permetta l’immissione in ruolo di tutti i docenti inseriti nelle graduatorie di merito e Graduatorie regionali di merito del concorso 2018, anche ovviamente degli idonei, oltre che dei docenti abilitati dalle GaE e dei precari con 36 mesi inseriti nelle graduatorie d'istituto.
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