Fa pensare il semplicismo con cui il ministro dell’Istruzione commenta e giustifica le scelte sbagliate del Miur sulla gestione transitoria del reclutamento che stanno conducendo il precariato scolastico verso numeri da record: intervistato oggi dal Corriere della Sera, il titolare del dicastero dell’Istruzione ammette: “Purtroppo mancano gli insegnanti, è un problema che viene da lontano. Abbiamo aggiornato le graduatorie ad esaurimento dove erano chiuse. Per il primo settembre 2019 speriamo di avere i nuovi insegnanti di ruolo”. Inoltre, il ministro dell’Istruzione vorrebbe far pensare che con i concorsi tutto si metterà a posto: “Entro luglio – dice Bussetti - intendo proporre un decreto legge per dare attuazione all’accordo con i sindacati per il concorso straordinario per la Scuola secondaria, riservato ai precari con più di tre anni di anzianità”.
Replica di Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Il problema principale è che la stragrande maggioranza del personale docente precario, abilitato e pronto per il ruolo, è relegato in seconda fascia d’istituto: stiamo parlando di 100mila insegnanti supplenti della secondaria, tra primo e secondo grado, più oltre 50 mila maestri con diploma magistrale, anche loro abilitati ma per il primo ciclo, che assieme ad ancora più laureati in Scienze della formazione primaria rimangono fuori dalle graduatorie ad esaurimento e senza possibilità di essere assorbiti nei ruoli dello Stato”.
Sul precariato scolastico in crescita, le cose, purtroppo, non stanno proprio come sostiene il titolare del Miur. Prima di tutto, perché il numero di docenti presenti nelle GaE è non molto superiore alle 20 mila unità. Perché bisogna considerare l’uscita progressiva di diplomati magistrale, a seguito della doppia sentenza del Consiglio di Stato. Ora, è vero che spostandosi di provincia, dopo l’assurdo blocco di quattro anni, molti precari avranno più possibilità di prendere l’immissione in ruolo, ma le ‘caselle’ da riempire rimangono dieci volte tanto. E i candidati vincitori di concorso, inseriti nelle graduatorie di merito, non potranno di certo coprire il resto delle cattedre vacanti. Ancora di più perché non si dà loro modo di spostarsi di regione. È poi un dato di fatto che tante classi di concorso risultano esaurite, in alcuni casi anche nelle graduatorie di merito.
IL MIUR PUNTA SUI CONCORSI, MA NON BASTA
Per sopperire alla mancata copertura dei posti vacanti, il Governo avrebbe introdotto i concorsi straordinari. Quelli sui quali il ministro dell’Istruzione conta per risolvere la questione del precariato in crescita: “I numeri non sono un’entità indefinita – ribatte Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief –: pensare di colmare dei vuoti enormi con dei bandi di concorso riservati che mettono in palio numeri di posti risicati è un’operazione che lascerebbe nello status di precari almeno due supplenti storici su tre”.
Tra l’altro, lo stesso Ministero dell’Istruzione ha appena fatto sapere che, a proposito dell’anticipo pensionistico che quest’anno porterebbe a uscire prima dal lavoro, rispetto ai parametri della legge Fornero, oltre 20 mila docenti, “i posti resi disponibili da Quota 100 saranno utilizzati per le stabilizzazioni con contratto a tempo indeterminato per i quali è già stata chiesta l’autorizzazione ad assumere al Dicastero competente”.
LA REPLICA DI MARCELLO PACIFICO
“Questa affermazione – continua il leader del sindacato Anief – conferma che il numero di cattedre vacanti e disponibili per le assunzioni a tempo determinato si collocherà con certezza oltre le 150 mila unità, considerando che un decimo sono solo in Lombardia. Perché il Miur ne ha dichiarate tali solo 64 mila, ma in realtà risultano ben oltre il doppio, se solo si considerano gli oltre 50 mila posti in deroga sul sostegno e altre decine di migliaia su posto comune”.
“Avere previsto le immissioni in ruolo per 58 mila precari è un dato che si commenta già da solo. E siccome Anief prevede che tre convocazioni su quattro andranno pure deserte, siamo curiosi di sapere come il ministro Bussetti giustificherà il disastro sul reclutamento transitorio che la sua gestione è riuscita a realizzare in poco più di un anno e mezzo”, conclude Marcello Pacifico.
LA SOLUZIONE INEVITABILE
Ecco i motivi per i quali Anief rivendica l’adozione di un decreto urgente, per l’assunzione di tutti i docenti inseriti nelle graduatorie di merito, a partire da quelle del concorso 2018, anche ovviamente degli idonei, di coloro che sono nelle GaE e dei precari con 36 mesi relegati nelle graduatorie d'istituto senza alcuna prospettiva professionale, se non quella di partecipare ad una sessione riservata che darà il ruolo solo a una parte ridotta dei partecipanti.
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