L'Anief ottiene una nuova vittoria in tribunale a tutela dei diritti del lavoratori precari della scuola: gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Massimo Menenti ottengono presso il Tribunale del Lavoro di Matera una sentenza che conferma il pieno diritto dei docenti precari alla medesima progressione di carriera riconosciuta dal MIUR solo al personale di ruolo con la condanna dell'Amministrazione soccombente a collocare il ricorrente nella fascia stipendiale corrispondente all'anzianità di servizio effettivamente maturata nel corso dei tanti anni di precariato. Il giovane sindacato ricorda che lo sciopero del prossimo 14 novembre, con presidio a Roma presso Piazza Monte Citorio dalle 8:00 alle 13:00, è stato organizzato anche per rivendicare la completa equiparazione stipendiale dei lavoratori precari della scuola e il loro pieno diritto all'immediata stabilizzazione.
Nessun dubbio per il Giudice del Lavoro di Matera sulla legittimità delle tesi patrocinate dai legali Anief a tutela di un docente precario che sin dal 2005, e con assoluta continuità, ha prestato servizio alle dipendenze del MIUR con contratti a termine e che rivendicava il suo suo giusto diritto a ottenere la medesima progressione stipendiale riconosciuta solo ai docenti di ruolo. La posizione del docente a tempo indeterminato e quella di chi ha lavorato con continuità nella medesima mansione in forza di una pluralità di rapporti a termine, così come specificato in sentenza, risultano “pienamente comparabili” ed è palese che “una disparità di trattamento che riguardi le condizioni di impiego tra i lavoratori a tempo determinato e i lavoratori a tempo indeterminato non può essere giustificata mediante un criterio che, in modo generale e astratto, si riferisce alla durata stessa dell'impiego”.
Riconosciuta in sentenza, dunque, la violazione da parte del MIUR della normativa comunitaria che vieta qualsiasi discriminazione a discapito del lavoro a termine: ammettere, infatti, che “la mera natura temporanea di un rapporto di lavoro basti a giustificare una siffatta disparità priverebbe del loro contenuto gli scopi della direttiva 1999/70 e dell'accordo quadro”, evidenziando come “Invece di migliorare la qualità del lavoro a tempo determinato e di promuovere la parità di trattamento cui mirano sia la direttiva 1999/70 sia l'accordo quadro, il ricorso a un siffatto criterio equivarrebbe a rendere permanente il mantenimento di una situazione svantaggiosa per i lavoratori a tempo determinato”. MIUR “bacchettato” in tribunale, dunque, con il riconoscimento di una piena responsabilità a carico dell'Amministrazione, poiché “costituisce violazione del principio di non discriminazione, il mancato riconoscimento, ai fini retributivi, dell'anzianità maturata in forza di contratti a termine, per i lavoratori precari, che risultano perciò penalizzati sul piano del trattamento economico loro spettante”.
Ancora una volta il nostro sindacato ha saputo agire in giudizio a piena tutela dei diritti dei lavoratori della scuola, dunque, imponendo al Ministero dell'Istruzione il rispetto della normativa comunitaria e dei lavoratori a termine. Il presidio organizzato dall'Anief a Roma il prossimo 14 novembre in occasione dello sciopero nazionale proclamato per tutta la giornata è un'ulteriore azione promossa per restituire dignità ai precari e per richiedere a gran voce il rispetto dei loro diritti e la loro immediata stabilizzazione.
L'Anief ricorda che per ulteriori informazioni sullo sciopero si può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.