La Corte d'Appello di Palermo dà piena ragione all'Anief sull'indiscutibile diritto dei docenti precari a percepire la medesima progressione stipendiale riconosciuta ai docenti di ruolo. Gli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, che hanno da sempre guidato e curato i ricorsi del nostro sindacato a livello nazionale, ottengono presso la Corte d'Appello di Palermo una sentenza esemplare che mette la parola fine sul punto e dichiara l'illegittimità dell'operato del MIUR che da oltre 15 anni si ostina a discriminare i lavoratori precari in totale spregio della normativa comunitaria. Marcello Pacifico (Anief-Cisal). “È una battaglia che abbiamo iniziato sin dalla nostra fondazione e, dopo la Corte di Giustizia Europea, anche la Cassazione ci ha recentemente dato ragione. Gli scatti di anzianità per i lavoratori a termine sono una realtà ormai indiscutibile; il MIUR non può più indugiare e deve riconoscere ai precari le medesime prerogative dei lavoratori a tempo indeterminato. Come sindacato chiediamo a gran voce una modifica della normativa e del contratto che riconosca pari dignità a tutti i precari della scuola, anche a livello stipendiale”. Il sindacato Anief, infatti, ha posto la battaglia in favore dei lavoratori della scuola come punto cruciale della sua politica di azione sindacale e attende dal MIUR una presa di coscienza nei confronti dei precari che da anni sono sfruttati e discriminati. Al momento, però, l'unica via per il riconoscimento del diritto agli scatti di anzianità è quella del ricorso.
36 “precari storici”, con più di 10 anni di servizio con contratti a tempo determinato alle spalle, hanno finalmente ottenuto ragione grazie alla sapiente azione legale promossa dall'Anief. La Corte d'Appello di Palermo, infatti, ha riconosciuto il loro pieno diritto a percepire la medesima progressione stipendiale attribuita dal MIUR solo ai docenti di ruolo. L'azione legale del nostro sindacato, magistralmente condotta dagli Avvocati Fabio Ganci e Walter Miceli, ha ottenuto la condanna del MIUR per evidente discriminazione con la richiesta di applicazione della Direttiva Comunitaria 1999/70/CE che impone il totale divieto di discriminare il lavoro precario anche dal punto di vista stipendiale. “È una battaglia che abbiamo iniziato sin dalla nostra fondazione – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - e, dopo la Corte di Giustizia Europea, anche la Cassazione ci ha recentemente dato ragione. Gli scatti di anzianità per i lavoratori a termine sono una realtà ormai indiscutibile; il MIUR non può più indugiare e deve riconoscere ai precari le medesime prerogative dei lavoratori a tempo indeterminato”. Il MIUR, invece, continua ad applicare la normativa interna e la contrattazione di settore che impone un deteriore trattamento economico al “personale non di ruolo” riconoscendo solo la retribuzione del livello stipendiale iniziale anche dopo anni di servizio continuativo. “Come sindacato – conclude Pacifico - chiediamo a gran voce e da anni una modifica della normativa interna e del contratto che riconosca pari dignità a tutti i precari della scuola, anche a livello stipendiale, nel rispetto della normativa comunitaria”.
L'Anief ha posto, da sempre, come punto fondamentale della propria azione sindacale proprio la tutela dei lavoratori precari della scuola che, al momento, possono ottenere la corretta retribuzione commisurata agli effettivi anni di servizio svolti nella scuola pubblica solo promuovendo ricorso. L'Anief auspica una vera presa di coscienza da parte del Ministero dell'Istruzione e attende che il nuovo anno porti ai precari una normativa di settore che statuisca, finalmente, il rispetto di quei diritti fondamentali che da troppi anni vengono loro negati.