L'Anief ottiene giustizia per altri 10 docenti precari: riconosciuto il diritto al risarcimento del danno per illegittima reiterazione di contratti a termine e alle progressioni stipendiali anche durante il precariato. Gli Avvocati Fabio Ganci, Walter Miceli e Salvatore Russo ottengono ragione presso il Tribunale del Lavoro di Roma con una serie di sentenze che condannano il MIUR per discriminazione e sfruttamento del lavoro precario. Marcello Pacifico (Anief-Cisal). “Ancora una volta abbiamo dimostrato che i diritti dei lavoratori precari non possono essere calpestati e che il Ministero dell'Istruzione agisce, ancora oggi, in aperto contrasto con la normativa comunitaria”. L'Anief ha promosso specifici ricorsi per la tutela dei lavoratori precari cui è ancora possibile aderire per ottenere il giusto riconoscimento della propria professionalità.
Il Tribunale del Lavoro di Roma non ha dubbi e accoglie i ricorsi Anief riconoscendo l'illegittimità dell'operato del MIUR nei confronti di altri 10 docenti, alcuni anche con 15 anni di lavoro precario alle spalle, e condannandolo “al pagamento del risarcimento del danno pari – per ciascun ricorrente - a 10 (dieci) mensilità dell’ultima retribuzione di fatto goduta, oltre interessi”; dichiara, inoltre, “il diritto delle parti ricorrenti a percepire gli incrementi di retribuzione legati all’anzianità di servizio, così come previsti dalla contrattazione collettiva comparto scuola, a far data dal primo contratto a tempo determinato” per un totale che supera i 250.000 Euro. Le sentenze riconoscono, dunque, il pieno diritto dei lavoratori al risarcimento del danno per illecita reiterazione di contratti a termine e condannano l'evidente discriminazione cui sono sottoposti i precari non riconoscendo loro il diritto a percepire la retribuzione in base agli effettivi anni di servizio svolti.
“Ancora una volta abbiamo dimostrato che i diritti dei lavoratori precari non possono essere calpestati – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal - e che il Ministero dell'Istruzione agisce, ancora oggi, in aperto contrasto con la normativa comunitaria”. L'Anief, unico sindacato che da sempre si è impegnato per la tutela dei diritti di tutti i lavoratori della scuola, chiede a gran voce una riforma profonda della normativa interna e del contratto collettivo di comparto perché siano finalmente superate tutte quelle odiose disparità di trattamento che impediscono ai lavoratori precari di godere delle medesime prerogative riconosciute solo al personale di ruolo. Al momento, però, contro un Ministero che si è dimostrato insensibile alle giuste rivendicazioni dei lavoratori precari, l'unica strada per ottenere giustizia è quella del ricorso.